Secondo un professore californiano, Google guadagnerebbe milioni di dollari grazie a chi sbaglia a digitare gli indirizzi dei siti e finisce su pagine zeppe di spot Adsense. Si prepara una class action.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-10-2008]
Il fenomeno del typosquatting non piace a nessuno: sbagliare a digitare un indirizzo e finire su un sito completamente diverso da quello che si voleva visitare non fa bene né a chi naviga né ai titolari del sito legittimo.
Il fenomeno, va da sé, colpisce soprattutto le aziende molto note, che infatti spesso registrano tutte o quasi le variazioni possibili sul proprio marchio, sempre che non siano già state assegnate a qualun altro.
I casi peggiori sono quelli in cui l'utente crede di essere finito su un sito legittimo e invece sta navigando tra pagine che mirano solo a raccogliere click sulla pubblicità. Nessuno può amare gente del genere.
La Grande G, l'azienda "buona", guadagnerebbe milioni di dollari proprio grazie ad Adsense, servizio che questi typosquatter userebbero per monetizzare le visite casuali di utenti distratti.
Per Edelman i siti creati per intrappolare gli utenti sbadati sono più di un milione. Secondo i calcoli del professore (che pure ritiene di aver eseguito delle stime al ribasso), se ognuno di essi guadagnasse 25 dollari da Google ogni anno, nelle casse di Mountain View pioverebbero annualmente tra i 32 e i 50 milioni di dollari lordi.
I bersagli migliori per il typosquatting sono i siti che generano alti volumi di traffico e quelli dedicati ai bambini, che facilmente possono sbagliare a digitare l'Url.
Per combattere questo fenomeno Edelman sta cercando di dare il via a una class action contro Google e le aziende che sfruttano il typosquatting; ha intenzioni di ergersi a rappresentante di coloro che detengono i marchi originali e di cui i typosquatter approfittano.
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