Secondo una recente ricerca, il motore di ricerca più famoso al mondo scarterebbe i siti ufficiali privilegiando altri link e condizionando in peggio la conoscenza scientifica da parte della società.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-03-2007]
Uno studio finanziato dal Economic and Social Research Council e condotto da Ralph Schoeder nell'ambito dell'Oxford Internet Institute dimostrerebbe che a dispetto della crescita esponenziale dei siti che trattano di informazione scientifica, Google tende a ignorare quelli a contenuto più pregnante favorendo invece quelli a contenuto più generale quando non del tutto esatto. Secondo l'opinione dei ricercatori, il motivo risiederebbe sia nel diverso modo di proporsi della comunità scientifica rispetto alle abitudini degli internauti sia negli algoritmi adottati del motore di ricerca.
Rispetto a quest'ultimo aspetto, è noto che la visibilità sull'internet è in rapporto diretto con i link da altri siti, tanto è vero che sono stati ideati mezzi come il googlebombing per scalare la classifica dei motori di ricerca; d'altra parte è anche vero che sono in pochi a essere in grado di effettuare ricerche mirate sulla base della logica booleana.
Peggio ancora, gli studiosi tenderebbero comunque a interfacciarsi con i soliti siti ufficiali, isolandosi ancor più nei fatti dal resto della comunità virtuale.
Oggi l'agevole accesso a ogni tipo di input ha di fatto degradato il contenuto dell'informazione scientifica, che assume sempre di più l'aspetto di divulgazione di massa a scapito dell'affidabilità, della credulità alla citazione piuttosto che al rigore della fonte.
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