Distrazione, uso improprio della rete e legislazione carente: la privacy di tutti è spesso a rischio.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-12-2008]
La diffusione delle fotocamere digitali ha fatto nascere serie questioni sulla privacy: non c'è una legge che vieti di fotografare gli slip delle passanti o di farne dei filmati, mentre poi qualcuno si arrabbia se viene ripreso mentre passeggia per strada e qualcun altro non vuole che Google gli fotografi la casa.
Poi ci sono i casi limite: c'è chi vieta di fare foto in gita scolastica, chi scambia un fotografo amatoriale per un terrorista, chi arresta una ragazzina quindicenne che aveva diffuso immagini osé di sé stessa e chi mette telecamere nei bagni della scuola. All'opposto troviamo chi diffonde le foto dei pazienti all'ospedale, chi spia le scollature delle passanti e chi diffonde in Rete immagini di violenze di gruppo.
Anche la distrazione è pericolosa: pensate ai documenti top secret nel telefono venduto su eBay, alle foto osé nel cellulare dimenticato al fast food o alle foto porno nel telefonino nuovo (scattate dai commessi).
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