Steva Jobs ha presentato i primi portatili di Apple costruiti con la tecnologia "Brick" e dotati di chipset nVidia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-10-2008]
Come annunciato, i riflettori si sono spostati sui notebook e Steve Jobs li ha presentati al mondo: i nuovi MacBook e MacBook Pro, costruiti con la tecnologia Brick (ma che ufficialmente si chiama Unibody), sono arrivati.
Chi ha subito le modifiche più consistenti è il MacBook Pro con schermo da 15,4 pollici: oltre al resistente e leggero chassis in alluminio, presenta uno schermo lucido con cornice nera e una tastiera - nera anch'essa - praticamente gemella di quella del MacBook Air.
All'interno ci sono il chipset nVidia che tutti si aspettavano e ben due processori grafici: uno per puntare sulle prestazioni - il 9600M GT - e uno per contenere i consumi (il 9400M). Il secondo consente di arrivare a un'autonomia di 5 ore (con il Wi-Fi acceso), mentre scegliendo il primo ci si ferma a 4 ore in cambio di maggiore potenza fornita dalla Gpu.
Ciò che più farà piacere a molti utenti è la possibilità di accedere facilmente sia all'hard disk che alla batteria, che potranno quindi essere aggiornati senza grosse difficoltà.
Anche lo schermo presenta modifiche interessanti: spariti quelli opachi, questa linea offrirà solo display lucidi e dotati di una finitura in vetro. Per ovviare al problema dei riflessi la retroilluminazione è a Led e il display stesso è orientabile.
Il trackpad merita la massima attenzione: più grande e in vetro, ha perso anche l'unico pulsante che aveva ma solo perché tutta l'area è diventata cliccabile, essendo sensibile alla pressione. Naturalmente supporta il multitouch e si può configurarlo in maniera personalizata per riprodurre la presenza di pulsanti virtuali in determinate zone.
I MacBook vanno invece ad assomigliare sempre più ai fratelli maggiori dal punto di vista estetico, mentre sono meno dotati per quanto riguarda i processori e hanno una sola scheda grafica; il disco rigido è da 160 Gbyte. I MacBook Air, infine, possono vantare solo un aumento nella capacità dei dischi rigidi e il passaggio ai chip di nVidia.
I portatili di Apple si fanno notare anche per ciò che manca: oltre ad ammettere che - almeno per ora - non è in programma la costruzione di netbook, a Cupertino hanno preferito rinunciare ad alcune tecnologie.
Niente Blu-Ray, quindi, né Hdmi (un po' come diceva Brad Brooks) al posto della quale c'è l'uscita DisplayPort; scompare anche la Firewire 400, almeno dai MacBook, mentre i Pro presentano una Firewire 800.
I prezzi sono in linea con la tradizione Apple: per 1.199 euro si può avere un MacBook con Cpu a 2 GHz mentre, se si preferisce un MacBook Pro, il costo parte da 1.799 euro (con processore a 2,4 GHz, 2 Gbyte di Ram e 250 Gbyte di hard disk) e arriva a 2.249 euro per la versione con Cpu a 2,53 GHz, 4 Gbyte di Ram e 320 Gbyte di disco.
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