Processi ai confini della realtà

Imation denuncia Quantum per abuso di posizione dominante e tentato monopolio nel florido mercato dei nastri digitali. Si profila un nuovo caso Microsoft?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-10-2001]

In un'epoca in cui la tecnologia corre sempre più in fretta e le novità sembrano susseguirsi con un ritmo incessante, c'è ancora chi trova il tempo di occuparsi di nastri magnetici come supporto di archiviazione. Tale memoria di massa, sebbene in progressivo disuso vista l'ormai avanzata anzianità di servizio, continua ad essere uno strumento indispensabile per le copie di backup dei dati di grosse aziende. Il mercato dei DLT (o Digital Linear Tapes) è quindi tutt'altro che morto ed anzi ha vissuto in questi giorni un piccolo terremoto che ha scosso l'intero settore.

Imation ha infatti denunciato Quantum per tentata corruzione al fine di creare un cartello dei produttori di memorie a nastro magnetico. Quantum infatti, produce drive in grado di utilizzare i nastri come supporto di archiviazione, mentre Imation è licenziataria di Quantum per la produzione dei nastri, ma deve certificare la compatiblità dei propri prodotti sottoponendoli ad appositi test prima di poterli vendere. Data la stretta relazione fra le due società, Imation sostiene che Quantum avrebbe proposto di sviluppare un accordo in merito al mercato dei nastri digitali, in modo da limitare la concorrenza.

Quantum per parte sua smentisce fermamente ed anzi imputa la denuncia di Imation come un tentativo di risposta ai ripetuti fallimenti nel processo di certificazione dei propri prodotti. A sostegno della propria tesi Quantum cita l'attività di altre società come Maxell e Fujii che producono liberamente i drive per nastri digitali mentre decine di altre aziende producono i nastri, delineando uno scenario di mercato aperto, competitivo e sicuramente con una forte concorrenzialità sui prezzi.

Imation non ha a sua volta replicato, ma neppure ha ritirato la denuncia di tentata creazione di un cartello monopolistico da parte di Quantum, chiedendo danni per 150 milioni di dollari, che potrebbero anche diventare 450 milioni se il tribunale americano ritenesse che Quantum abbia violato le norme in materia di libera concorrenza. Che anche l'atavico mondo dei nastri digitali veda nascere un novello caso Microsoft?

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