Dopo la batosta nella gara Umts, Blu si riaffaccia prepotentemente sul mercato delle telecomunicazioni, raggiungendo un milione seicentomila abbonati. Analisi critica di un successo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-09-2001]
Alcuni mesi fa, dopo il suo ritiro dalla gara per la licenza Umts, il destino di Blu sembrava segnato. I problemi dei suoi azionisti erano numerosi: British Telecom alle prese con i suoi debiti, Mediaset con il conflitto di interessi, Italgas forse sotto Opa, Benetton che doveva liberarsi della sua presenza in Blu poiché si stava per lanciare in Telecom-Tim.
Tutto questo portava a dire che i giorni del quarto gestore italiano di telefonia mobile erano contati, e si prevedeva addirittura l'incorporazione in Tim, bisognosa di allargare le proprie frequenze.
I risultati del 2001 sembrano invertire questi infausti pronostici: 1 milione e 600 mila abbonati, una quota di mercato ancora solo del 3,3 % ma raddoppiata rispetto all'anno scorso.
Entro la fine dell'anno Blu offrirà servizi aggiuntivi per l'Infomobility e informazioni sul traffico, sfruttando la forte sinergia con il socio di maggioranza Autostrade, nonché servizi di shopping via cellulare. Una pubblicità vivace e "giovanile" ha permesso di penetrare nella nicchia di mercato più interessante per le società di telefonia mobile: i giovani.
Il caso Blu dimostra che nel campo delle telecomunicazioni quello che conta non sono solo le tecnologie, ma la capacità di comprendere le tendenze della clientela e di offrire servizi sempre più innovativi e personalizzati. Prevediamo inoltre che Blu diventerà una preda interessante per i gestori Umts privi di licenza Gsm, come Ipse e H3G.
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