In California è stato realizzato un sistema che da una scansione del cervello permette di sapere che cosa una persona stia guardando.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-03-2008]
Le applicazioni pratiche si trovano ancora "diversi decenni nel futuro", ma già ora i suoi creatori dicono che "è vitale pensare ai problemi etici" che comporterà questa nuova tecnologia: cioè la creazione di un computer che legge nel pensiero.
Alla University of California, a Berkeley, hanno usato una macchina per la risonanza magnetica del cervello per fare scansioni in tempo reale a dei volontari, i quali hanno guardato migliaia di immagini casuali; hanno poi costruito un database coi dati raccolti ed elaborato un modello che indovina l'oggetto guardato da una persona, a partire dall'attività del cervello, con un'accuratezza sorprendente.
Le applicazioni del raffinamento di questa tecnologia potranno comprendere sistemi di rilevamento delle malattie neurologiche e interfacce che permetteranno a individui paralizzati l'interazione con il mondo. Oppure, guardando la cosa con occhi meno altruistici, si potranno realizzare campagne pubblicitarie ideate per la massima efficacia o sondare la mente di sospetti criminali.
C'è chi si spinge ancora oltre: grazie alla creazione di un enorme database con cui confrontare l'attività del cervello di un dato soggetto, potrà forse essere possibile sapere se un testimone in un processo stia mentendo.
Tutto ciò porterà a nuovi problemi di privacy: con quali motivazioni sarà lecito entrare nella mente di una persona? Potrà uno scopo nobile far ammettere l'uso di una tecnologia così invasiva per l'intimità di un soggetto? O forse il bene comune, la lotta alla criminalità, l'eliminazione del terrorismo saranno considerati di importanza assoluta?
Ecco perché gli autori della scoperta, che pure immaginano la sconfitta delle malattie neurologiche e una nuova vita per chi ha perso l'uso del proprio corpo, ritengono indispensabile porsi fin da ora le domande sull'etica.
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