Va di moda dire di no a Wikipedia

Ormai sono parecchie le università americane e ora anche comunitarie che invitano gli studenti visitatori dei loro siti a non fidarsi dei dati desunti dall'enciclopedia libera.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-01-2008]

wikip

Un mesetto fa Jimmy Wales, il fondatore di Wikipedia, aveva apoditticamente affermato che non c'era nessun problema per l'utilizzo da parte degli studenti, anche di livello universitario, dell'enciclopedia libera; fanno eccezione i ricercatori, ma qui saremmo già nel professionale, visto che sono pagati (e bene) per trovare cose e applicazioni nuove più che per convalidare quanto già a conoscenza di tutti gli interessati.

Secondo Wales, l'affidabilità di Wikipedia da ultimo si è accresciuta notevolmente rispetto al 2005, ponendosi un po' come "la Croce Rossa dell'informazione"; come in tutte le cose, la verità probabilmente risiede nel giusto mezzo.

Sembra eccessivo quindi il perentorio invito "Just say no to Wikipedia" ("di' di no a Wikipedia") che si sovrappone al logo dell'Enciclopedia, ma poco attendibili anche le affermazioni del suo fondatore, perché spesso le informazioni contenute sono incomplete e qualche volta inesatte, pur senza essere completamente inficiate dalla falsità.

In effetti il meccanismo di contribuzione e correzione dei contenuti si è evoluto nel tempo di pari passo con l'accuratezza della manutenzione e la partecipazione sempre più attenta di tecnici delle varie discipline; il meccanismo tuttavia non autorizza nessuno a prendere per oro colato tutti quanti i contenuti.

Chi ha effettuato ricerche scolastiche col metodo "classico" delle enciclopedie in biblioteca sa bene quanto anch'esse si rivelassero talvolta incomplete e contraddittorie; eppure i detrattori di Wikipedia basano proprio su ciò la più significativa delle eccezioni nonché sulla "facilità di accesso e riproducibilità ai dati" troppo agevole per costituire "un vero lavoro di ricerca".

Insomma tutto ciò che non costa gran tempo e fatica non sarebbe degno di essere considerato abbastanza impegnativo ai fini dell'apprendimento; ma invertendo le parti si potrebbe obiettare che neppure l'insegnamento, quando impartito senza un costante e di volta in volta rinnovato impegno, porta a risultati degni di questo nome.

Non è da escludere che chi propende per la ricerca libresca piuttosto che per quella informatica, probabilmente cada nel medesimo errore di chi sconsigliava l'uso della penna biro e della calcolatrice sui banchi della scuola, neppure tanti anni addietro; senza pensare che se tutti vedessimo soltanto i vantaggi delle cose del tempo che fu, useremmo le dita per contare e scriveremmo ancora con lo stilo sulle tavolette incerate.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 8)

in facoltà abbiamo tenuto un corso sull importanza delle fonti storiche... l'importanza di certificare la provenienza di ogni testo, la credibilità, ecc. unita alle origini di molti movimenti, tra i quali l'eredità romana nel fascismo (analogie e simbologie storiche) Molto interessante. Parlando di wikipedia, anche la nostra prof ha... Leggi tutto
2-2-2008 16:48

{stefano}
su Wikipedia in materia di accesso abusivo a sistema informatico ho messo una esauriente e comoda bibliografica (quasi completa. NOn credo sia tanto questo il problema. Io mi accorgo se un mio studente ha fatto taglia e cuci e non ha capito nulla..... Il problema e l'avversione delle università e forse di chi qualcun altro, nei... Leggi tutto
27-1-2008 19:14

Ma se intuisco bene da un pezzetto dell'articolo il problema delle università è dire no al copia-incolla. Che poi sia preso da Wikipedia o da un altra fonte, presumo la differenza sia ben poca. Infatti c'è il rischio che uno possa prendere un intero articolo e semplicemente stamparlo (magari senza neppure leggerlo). Quale apprendimento... Leggi tutto
22-1-2008 22:28

ops, sì: bibliografia.
21-1-2008 19:28

bibliografia suppongo.
21-1-2008 16:16

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