L'ecosistema di zio Bill

Le lobby di Microsoft combattono su più fronti in Europa. Ma un particolare le smaschera.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-10-2006]

Immagine di monocoltura

Da un po' di giorni, infuria una polemica ai vertici dell'Unione europea. La commissione è oggetto di pressioni sguaiate, sui possibili pericoli per il settore dell'ICT, da parte di un gruppo di software-liberisti.

No, non si tratta degli aderenti alla Free Software Foundation, ma di una lobby di produttori software che si richiama alle teorie economiche liberiste: l'Initiative for Software Choice (ISC), sovvenzionata da Microsoft.

Senza usare mezzi termini, ISC minaccia effetti funesti se l'open-source prende troppo piede in Europa. Le azioni intraprese dalla Commissione Europea possono distruggere "l'intero ecosistema software".

Galeotto fu un documento, "Studio sull'impatto economico dell'open source sull'innovazione e la competitività dell'ICT in Europa", e chi lo scrisse, il MERIT, il centro di ricerca sulle tecnologie dell'università delle Nazioni Unite, con sede a Maastricht.

Il rapporto, uno dei primi a non essere sponsorizzato dalla "concorrenza", è lusinghiero nei confronti dell'open-source.

Grazie alla prevista adozione massiccia dei sorgenti aperti, il settore dell'ICT (Information and Communication Technology) europeo avrà più profitti, innovazione, crescita, concorrenza, competitività, e potrà agevolmente colmare il gap tecnologico con gli Usa.

La pubblica amministrazione dovrebbe non solo adottare questi sistemi, ma anche incentivarne l'uso presso le aziende, con strumenti tipo i crediti d'imposta. Parole non nuove per chi crede in questo modello economico-cognitivo, ma che forse per la prima volta provengono da un pulpito istituzionale europeo.

Invece ISC, con la lettera, scritta alla Commissione Europea, e pubblicata da TechWorld, considera il rapporto "un peana a favore dell'open-source, più che un'indagine seria".

La lettera avverte che se le istituzioni seguiranno le linee di condotta raccomandate dal rapporto MERIT, faranno "deragliare l'economia europea, danneggiando considerevolmente l'intero ecosistema software".

Per la seconda volta, in poche settimane, i dipendenti Microsoft usano la parola ecosistema. Poco tempo fa, IDC aveva usato lo stesso termine per glorificare l'impulso di Vista sull'economia europea.

L'uso di questa parola non è casuale. Parlare di "ecosistema software", o addirittura di "ecosistema Microsoft", non fa venire in mente la giungla amazzonica.

Si tratta certamente di un lapsus freudiano. Dopo che sono passati i bulldozer di zio Bill, il settore dell'ICT europeo non ha niente a che vedere con la biodiversità. Assomiglia piuttosto a un latifondo coltivato estensivamente a soia transgenica.

Solo l'ecosistema bio-diverso assicura la sopravvivenza di lungo periodo, e un habitat ottimale a molte forme di vita che lo occupano.

La monocoltura favorisce una sola specie. Equalizza, uniforma, e richiede dosi sempre più massicce di pesticidi, perché, lasciata a sè stessa, soccombe. È l'ultimo stadio, prima della desertificazione. Un motivo in più per spingere su sistemi free e open-source.

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