Il manifesto di chi una volta era pagato dalle corporation per dire la verità. E oggi...
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-04-2005]
Io sono un analista indipendente, entrate nel mio mondo. Il mio è un mondo che inizia con il college. Sono più bravo di molti altri ragazzi, e più competitivo. Mi è relativamente facile usare i miei compagni, ingannarli, umiliarli, solo per emergere.
Dannato secchione. Sono tutti uguali.
Ho obbedito servile agli ordini degli insegnanti. Ho capito che per fare il padrone, un giorno, devi essere un buon servo, oggi. "Certo, Prof. Smith, affidi pure a me il registro. Stia certo che nessuno ci metterà le mani."
Dannato leccapiedi. Sono sicuro che lui, i suoi voti, se li cambia.
Laurea a pieni voti, università prestigiosa, amici che contano. Ho iniziato a fare carriera, correndo nel business come l'eroina nelle vene del tossicomane. Questo è il luogo a cui appartengo. Io conosco tutti qui: persone di potere, grandi manager, vengono da me e chiedono consigli.
Dannato arrivista. Sono tutti uguali.
Siamo tutti uguali. Ci potete scommettere che siamo tutti uguali. Noi con la verità ci campiamo. E se la pancetta coppata non funzionasse, non avremmo pietà per lei. Perché chi ci paga vuole giocare pesante, e non ammette errori.
Poi è successa una cosa strana. Arriva da me uno che ha fatto i soldi con il computer. Ha un concorrente, un gruppo di straccioni, che gli danno molto fastidio. Vuole investire soldi, molti soldi per toglierli dal mercato. Non vuole la verità, nuda e cruda: vuole solo giri di parole.
Lo capite? Il mio cliente non è più Mr Smith, è la pancetta coppata in persona! E mi chiede di raccontare che lei è meglio della mortadella. E non lo devo raccontare al mio cliente, ma al mondo. Mettendo in gioco la mia reputazione. Credete che accetterò?
Ho accettato, naturalmente. Prima ero noto solo tra gli addetti ai lavori, ora diventerò dannatamente ricco e famoso. Basterà sostenere, con prove oggettive, le teorie più inverosimili, tipo che, in particolari condizioni, Windows costa meno di Linux. O che, il 29 febbraio di ogni anno dispari, in una baita in riva al mare, Windows è più sicuro di Linux.
La verità? Via ragazzi, è un concetto relativo. Sia chiaro: io non mento, non ne sarei capace. Solo, evidenzio alcuni aspetti parziali della realtà. Che poi qualcuno cerchi di farli passare per verità assolute, magari attraverso mia autorevolezza, non è affar mio. Ora scusatemi, ma devo finire di contare i soldi.
(Libera elaborazione del manifesto hacker di the mentor - qui in italiano)
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