Come si sta organizzando il movimento per la musica libera in rete? Grazie anche ai lettori, ancora proposte per sconfiggere Urbani e costruire l'altra musica possibile.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-06-2004]
Riassunto delle puntate precedenti: i file sharers, nella maggioranza dei casi, scaricano le hit del momento, facendo da cassa di risonanza delle scelte commerciali dei discografici. Per questo sono assimilabili ai dee-jay accondiscendenti delle radio, ai poveri senegalesi che vendono cd contraffatti di Tiziano Ferro (mica Youssou N'Dour) o a quelli che distribuiscono a studenti ed insegnanti copie craccate di Microsoft Office.
Le major ringraziano per questa involontaria pubblicità: per loro è sufficiente che qualcuno compri i loro cd a prezzo pieno. E trovano sempre un Ragionier Cagazza disposto a farlo, vuoi perchè non ha accesso al p2p, vuoi perchè non ha tempo, vuoi perché non-è-giusto-fare-i-pirati, o solo per paura dello sceriffo Urbani.
Da parte nostra, abbiamo spronato autori e fruitori a diffondere e ascoltare musica libera, accanto e non sostituendo il canale commerciale. Il lettore Massix sintetizza così il concetto: "Gli "ostaggi" delle major non sono solo gli artisti che cedono i diritti d'autore, ma anche noi che ci ostiniamo a cercare di aggirare regole scritte da altri per altri. Sarebbe forse il caso cambiare radicalmente modello.". Siamo certo in molti disposti a sostenere una sorta di "Free Music Foundation (tanto per dargli un nome), che comunque permetta di pubblicare opere anche attraverso un'etichetta commerciale (Non-Free)".
Altri lettori hanno fornito alcuni links: un anonimo segnala Vilipendio, sia sotto forma di html che ftp (ftp://inventati.org/vilipendio).
Ben raccomanda "sharing the groove", piccolo ma stupefacente sito per scaricare musica libera da grandi firme, ed archive.org, in cui si trovano anche parecchie esecuzioni dal vivo.
Un altro anonimo ci segnala weed-share, un sistema di scambio di files musicali basato su un software che permette solo tre ascolti del brano scaricato, poi il file verrà bloccato e sarà fruibile solo dopo l'acquisto. Il sistema è interessante e va approfondito.
Per ora lascia perplessi per alcune caratteristiche che poco hanno a che fare con l'idea di Free Music: un sistema di distribuzione piramidale (ogni utente si trasforma in distributore e può arruolare altri utenti su cui ricavare altre provvigioni) che ricorda molto alcune recenti truffe, l'uso di un software proprietario inibente, e la fruibilità (per ora) soltanto attraverso piattaforma Microsoft.
C'è chi non si limita a partecipare, ma carica la Free Music di un progetto politico. Già in tempi non sospetti molti artisti cercarono di fermare (inutilmente) la pretestuosa guerra in Iraq, mettendo a disposizione alcune proprie opere pacifiste, caso segnalato su Zeus News in questo articolo.
Oggi, invece, i SubsOnicA cedono, sulla fiducia, un loro brano in cambio di un voto contro le destre, responsabili, tra l'altro, di "di rendere punibile con la detenzione chiunque voglia semplicemente scaricarsi in rete una canzone".
Sempre graditi i commenti, soprattutto i links.
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