No, non serve il 60% per rendere utili le app anti-coronavirus



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-09-2020]

SwissCovid, l'app di aiuto alla lotta contro il coronavirus realizzata dall'Ufficio Federale della Sanità Pubblica svizzero, è installata e attivata da poco più di un milione di utenti (1.017.504), secondo i dati dell'Ufficio Federale di Statistica aggiornati all'8 luglio, e ha già consentito di allertare numerose persone grazie a una trentina di utenti risultati positivi ai test medici che hanno poi usato l'app per segnalare anonimamente il rischio di contagio.

Ma un milione di installazioni è ben lontano dal 60% della popolazione che è stato citato moltissimo in questi mesi come percentuale da raggiungere affinché l'app sia efficace. Non va meglio in altri paesi: Germania 18%, Francia 2,7%, Italia 6,8%, secondo dati citati dal Corriere del Ticino). Inoltre un sondaggio indica che quasi il 60% della popolazione svizzera invece non intende installarla, perché non crede alla sua utilità e teme una violazione della propria privacy.

Paradossalmente, l'86% di quelli che non intendono installare SwissCovid usa WhatsApp almeno una volta la settimana: in altre parole, tanta gente rifiuta un'app svizzera, sviluppata dai politecnici federali con tutte le garanzie di legge e verificata indipendentemente da esperti informatici internazionali, ma regala con entusiasmo i propri fatti personali (la rubrica dei numeri di telefono e data, ora, nome e durata di ogni chat, per esempio) a una società straniera, Facebook, che è proprietaria di WhatsApp e che vive dichiaratamente della vendita dei dati personali.

Se il 60% della popolazione si rifiuta, il traguardo del 60% di installazioni sembra ovviamente impossibile e questo comprensibilmente può far venire voglia a chi ha già installato SwissCovid di rimuoverla e magari fa passare la voglia di installarla a chi non l'ha ancora fatto. Sembra insomma tutto inutile. Ma c'è un equivoco di fondo da chiarire: non è affatto vero che l'app funziona soltanto se viene installata dal 60% della popolazione.

Questo numero magico proviene da uno studio dell'Università di Oxford pubblicato ad aprile scorso. Ma gli autori dello studio dicono che il loro lavoro è stato riassunto maldestramente da molte testate giornalistiche. In realtà hanno scritto sin da subito che il 60%, o più precisamente il 56%, è la percentuale di installazioni necessaria per sopprimere completamente la pandemia se si isolano le persone oltre i 70 anni e non si fa nient'altro.

Se l'app viene usata in combinazione con altre misure, come il distanziamento sociale, la percentuale necessaria scende. Anche una percentuale bassa è comunque utile, perché rallenta il ritorno dei picchi di contagio. Lo studio di Oxford dice che "l'app ha effetto a tutti i livelli di adozione", come mostra questo grafico. Già al 28% abbassa drasticamente la curva dei contagi.

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Paolo Attivissimo

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Distribuzione libera, purché sia inclusa la presente dicitura.

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 43)

Senti chi parla! :sbonk:
20-10-2021 23:20

Ma come ti permetti? Sei solo un maleducato. Leggi tutto
26-9-2020 20:45

{Davemaru}
A parte per le risposte "non so/non ho capito" oppure "cerca di essere più specifico" che non compaiono mai, e a parte le correzioni manuali che non si possono fare, credo che questa discussione dia, a chi ci prova, lo stesso feedback di una sessione di addestramento/test di un bot. Stessa soddisfazione.
26-9-2020 18:25

Tranquillo Paolosalva... io non tiro l'acqua a nessun mulino: mi lavo, porto la mascherina (FFP2, sempre, perché della gente non ti puoi fidare), mantengo le distanze e, ovviamente, ho installato Immuni. Poi naturalmente c'è chi deliberatamente gioca a non voler capire e continua a cavillare su concetti che sono chiarissimi...... Leggi tutto
26-9-2020 18:03

Tu stai volontariamente travisando quello che scrivo per portare acqua al tuo mulino. Chi se ne frega? Chi vuole capire ha capito.
26-9-2020 17:35

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