Emotet, il ritorno

Dopo 3 mesi e mezzo di assenza, torna una delle botnet più pericolose.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-09-2019]

emotet

Emotet, la consolidata botnet modulare scoperta per la prima volta nel 2014, è tornata a far parlare di sé nel panorama delle minacce email dopo un'apparente pausa estiva.

Di Sherrod DeGrippo, Senior Director of Threat Research and Detection di Proofpoint, ci informa che gli aggressori hanno lanciato una campagna di medie dimensioni (centinaia di migliaia di messaggi) il 16 settembre, indirizzata ad aziende attive in Austria, Svizzera, Germania, Spagna, Regno Unito, Italia, Polonia e Stati Uniti.

Emotet è già stata una delle minacce più dirompenti dell'ultimo anno con campagne su larga scala. Sebbene le esche utilizzate non fossero particolarmente sofisticate, erano localizzate e mirate a livello geografico.

Il malware, in origine un trojan bancario, è stato utilizzato più di recente per scaricare altri malware (compresi i banker) e distribuire spam con moduli per lanciare attacchi aggiuntivi e rubare credenziali.

Accade spesso che gli autori di minacce facciano delle pause per aggiornare gli strumenti, modificare i payload o semplicemente andare in vacanza, ma le interruzioni non sono in genere così lunghe.

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1. Violazione di password deboli: l'80% dei cyberattacchi si basa sulla scelta, da parte dei bersagli, di password deboli, non conformi alle indicazioni per scegliere una password robusta.
2. Attacchi di malware: un link accattivante, una chiave USB infetta, un'applicazione (anche per smartphone) che non è ciò che sembra: sono tutti sistemi che possono installare malware nei PC.
3. Email di phishing: sembrano messaggi provenienti da fonti ufficiali o personali ma i link contenuti portano a siti infetti.
4. Il social engineering è causa del 29% delle violazioni di sicurezza, con perdite per ogni attacco che vanno dai 25.000 ai 100.000 dollari e la sottrazione di dati.
5. Ransomware: quei programmi che "tengono in ostaggio" i dati dell'utente o un sito web finché questi non paga una somma per sbloccarli.

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Questa campagna, in particolare, si è rivelata di particolare interesse per l'aggiunta di Spagna e Italia, che in precedenza non erano tra gli obiettivi di Emotet.

Le email contenevano allegati di Microsoft Word o link collegati a documenti Word. I documenti stessi contengono macro che, se abilitate dalle vittime, scaricheranno e installeranno Emotet.

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