La paura di essere messi a nudo è tangibile

Nonostante l'apparente ''sprezzo del pericolo''.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-07-2017]

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Italiani e Wi-Fi pubbliche: comportamenti ''inaspettati'' e falso senso di sicurezza

Il 33% degli italiani intervistati afferma di essere terrorizzato all'idea che i dettagli del proprio conto corrente o delle informazioni a carattere finanziario possano essere sottratti e resi pubblici online.

Uno su cinque (26%) teme che possano essere rivelati i segreti più intimi.

Il 22% teme per la sorte delle immagini, specie di quelle più personali e legate alla famiglia.

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Secondo te come stanno cambiando gli attacchi informatici?
Ci sono sempre più attacchi automatizzati verso i server anziché verso gli individui.
Gli attacchi sono più globali, dall'Europa all'America all'Asia all'Australia.
L'impatto maggiore è sui conti aziendali e sui patrimoni medio alti.
Gli attacchi colpiscono istituzioni finanziarie di tutte le dimensioni.
Gli hacker sono sempre più veloci.
I tentativi di transazioni sono più estesi e più elevati.
Gli attacchi sono più difficili da rilevare.
E' aumentata la sopravvivenza dei server.

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Un 18% sostiene che sarebbe imbarazzante se i dettagli delle proprie conversazioni via chat/messaggistica venissero pubblicati online.

Il 42% dichiara che sarebbe persino disposto a pagare per evitare che le informazioni personali sottratte vengano diffuse ad amici, famiglia, superiori al lavoro, figli, partner.

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Come evitare che i dati personali finiscano in mani sbagliate

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 8)

A leggere questa serie di articoli dove si evince che la maggior parte degli italiani fa cose assurde dal punto di vista della sicurezza, utilizzando qualsia connessioni si trovi a portata di mano, preoccupandosi poi che i propri dati personali ed i propri segreti finiscano in mano ad altri mi fa veramente pensare che siamo messi... Leggi tutto
4-8-2017 15:35

{vanzetti}
Quello che mi scoccia non è la singola cosa o il gruppo di cose mie personali che finiscono in rete. Quello che mi scoccia è che un individuo non può essere tale se non ha la sua riservatezza, almeno, se non è un saggio di quelli che ce ne sono pochissimi. L'avere tutto online è un modo per indebolire sempre più il senso di individualità... Leggi tutto
24-7-2017 14:52

{Giuse57}
l'articolo va posto rovesciandolo, forse 1 italiano su 6 NON usa il wifi pubblico per guardare porno porcherie! chiedete agli immigrati clandestini che popolano i nostri centri storici dove hanno a disposizione tutto il wifi che vogliono!!!! ormai comuni enti pubblici le poste ecc offrono wifi gratis e infatti entro il loro raggio... Leggi tutto
23-7-2017 15:08

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Sì. Cambia la forma ma non la sostanza e la qualità dell'insegnamento.
No. Gli studenti non imparerebbero più a prendere appunti su carta, a scrivere e a fare i conti a mente.
Sì, ma dalle scuole medie in avanti: alle elementari un bambino dovrebbe imparare a leggere su libri veri. Dovrebbe imparare a consultare l'indice in fondo al libro e a cercare dei documenti in una biblioteca vera e organizzarli, non a fare copia e incolla da internet.
No. Gli stessi docenti, in molti casi, non avrebbero la più pallida idea di come utilizzarli. Per non parlare del Ministero che dovrebbe decidere quali programmi si devono o non si devono usare.

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