Aiuterà a capire come i mari affrontano i cambiamenti climatici.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-08-2015]
Fino a oggi, la più recente mappa dei fondali oceanici aveva 40 anni: un po' troppi per poter affermare che essa rifletta la situazione attuale.
Ora però un gruppo di ricercatori dell'Università di Sydney guidato dalla dottoressa Adriana Dutkiewicz ha stilato una nuova mappa, che è stata pubblicata sull'ultima edizione di Geology ed è disponibile online.
Gli oceani coprono il 70% della superficie della Terra; la mappa realizzata dagli scienziati australiani svela la composizione dei fondali che, a detta della dottoressa Dutkiewicz, si possono paragonare «a un cimitero la cui maggioranza p composta dai resti di microscopiche creature marine chiamate fitoplancton, che sopravvive nelle acque superficiali, illuminate dalla luce del sole».
«La composizione di questi resti può aiutarci a decifrare il modo in cui gli oceani hanno risposto, in passato, ai cambiamenti climatici» spiega la ricercatrice.
Inoltre, secondo i suoi autori la mappa aiuterà le future ricerche sul ciclo del carbonio negli oceani: una parte del fitoplancton, le diatomee, produce circa un quarto dell'ossigeno del pianeta; le diatomee, quando muoiono, affondano portando con sé la loro anidride carbonica, che non entra in circolo nell'atmosfera.
Per la realizzazione della mappa, il team della dottoressa Dutkiewicz ha analizzato circa 15.000 campioni di fondale marino, raccolti nel corso degli ultimi 50 anni proprio per fornire i dati necessari; tali dati sono poi stati elaborati dal National ICT Australia (Nicta), che ha creato la mappa digitale.
«Le recenti immagini di Plutone» - commenta il dottor Simon O'Callaghan, coautore dello studio - «sono spettacolari, ma il processo di disvelamento dei segreti geologici nascosti nelle pianure abissali del nostro pianeta è ugualmente pieno di sorprese!».
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