Insetti spiaccicati rallentano gli aeroplani? Ci pensa la NASA

Dalle foglie di loto la soluzione per evitare che i resti degli insetti restino attaccati alle ali dell'aereo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-06-2015]

nasa ali insetti

Di tutte le cause di problemi in cui un aereo può incappare, difficilmente gli insetti sono una di quelle citate più spesso.

Eppure, i resti di tutti quegli animaletti falciati dalle ali sono tutt'altro che secondari quando si tratta di valutare le fonti di resistenza aerodinamica. E un aumento della resistenza porta a un aumento del consumo di carburante.

Le compagnie aeree sono quindi da tempo in cerca di una soluzione: non tanto per ridurre gli impatti con gli insetti, quanto per evitare che i loro resti rimangano attaccati alle ali.

Una soluzione efficace è stata di recente sviluppata e testata dalla Nasa: si tratta di un particolare rivestimento per le ali, in grado di ridurre drasticamente l'adesione degli insetti.

«Bisogna condurre ancora molte ricerche» - ha spiegato uno dei responsabili del progetto - «ma i primi dati indicano che una delle coperture testate ha ridotto di circa il 40% il conteggio degli insetti e dei resti, rispetto a una superficie di controllo montata vicino a essa».

Prima di arrivare a questo promettente risultato, i ricercatori della Nasa hanno dovuto studiare gli insetti e capire che cosa li renda così appiccicosi dopo morti. «Abbiamo capito che quando un insetto viene colpito e il suo corpo si spezza, il sangue subisce dei cambiamenti chimici che lo rendono più appiccicoso. È in sostanza un meccanismo di sopravvivenza per quell'insetto» racconta Mia Siochi, del centro di ricerca Nasa di Langley.

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L'ispirazione per un materiale in grado di ovviare a questo comportamento è arrivata osservando le foglie del loto: «Se si osserva una foglia di Loto al microscopio, la ragione per cui l'acqua non vi resta attaccata è che ci sono tutte queste increspature a punta» spiega ancora Siochi.

«Quando del liquido colpisce la superficie della foglia, ruvida a livello microscopico, la tensione superficiale gli impedisce di disperdersi, cosicché rotola via. Stiamo cercando di usare questo principio in unione con la chimica per evitare che gli insetti restino attaccati alle ali degli aerei».

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (4)

{Alliandre}
Ha già pensato a qualcosa del genere la Zeiss, creando LotuTec, un rivestimento per le lenti degli occhiali che le mantiene pulite più a lungo :)
12-6-2015 15:36

{Marco}
L pelle degli squali, come eventualmente questa idea, è composta da dei micro-uncini (0,1-1mm) disposti in modo tale che passando una mano dalla testa alla coda si crei una superficie completamente liscia che, nel caso dello squalo, incanala l'acqua e diminuisce la resistenza (solo in acqua che ha una densità maggiore,... Leggi tutto
12-6-2015 02:07

Non e' detto. A volte le microincrespature migliorano le cose. Le tute da nuoto (adesso vietate) che si usavano nelle gare copiavano la pelle degli squali piena di microincrespature.
11-6-2015 17:54

Ok, se si usasse il principio delle foglie di loto gli insetti non saranno più un problema per l'aerodinamica, ma le microinsrespature non aumenterebbero loro stesse l'atrito?
11-6-2015 17:26

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