Enel e Telecom Italia si erano accordati nel 2014 ma ora si rischia l'infrazione europea per aiuti di Stato.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-05-2015]
Oggi, secondo indiscrezioni di stampa, il governo Renzi si appresterebbe a scavalcare Telecom Italia e la sua indisponibilità a entrare in una società unica per lo sviluppo della banda larga.
Il governo affiderà all'Enel la realizzazione di un'infrastruttura in fibra ottica che sfrutti la necessità di installare in tutte le case italiane il cosidetto "contatore intelligente", ovvero un contatore elettronico.
Ma l'aspetto più importante è che rete di cabine elettriche sarebbe veramente capillare, arrivando anche nei più sperduti paesini di montagna. Il digital divide sarebbe finalmente azzerato.
Bisogna ricordare che già nel 2014 Telecom Italia ed Enel avevano stipulato un accordo di collaborazione per condividere infrastrutture e siti al fine di coprire entro il 2016 con una rete in fibra ottica 600 comuni italiani che comprendono il 50% della popolazione residente.
In sostanza Enel in questo caso dovrebbe disattendere l'accordo e mettersi in proprio, aumentando l'investimento finanziario grazie anche a una possibilità di credito favorita dall'abbassamento dei costi per la produzione di energia e da un minore indebitamento rispetto a Telecom Italia.
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Bisogna vedere, però, se questo tipo di uso dell'Enel da parte del governo per creare una rete di telecomunicazioni, dopo che la prima rete di telecomunicazioni dell'Enel fu venduta negli anni scorsi a Wind, non incorrerà in una procedura di infrazione da parte dell'Antitrust europeo.
Infatti, nonostante il mercato dell'energia sia da tempo liberalizzato, l'Enel dispone tuttora di una forte posizione dominante che in molte zone è di quasi monopolio.
Il problema della parità delle condizioni di accesso alla rete, che ha condizionato fortemente Telecom Italia imponendole obblighi e vincoli, si trasferirebbe dunque a Enel.
Nel breve e medio termine Enel dovrebbe comunque integrare la sua rete con le altre, anche se al momento dichiara di non voler entrare nel mercato delle telco con una propria offerta commerciale.
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