Un'agenda 2003 per l'Authority

Ecco i principali impegni dell'Authority per le Comunicazioni nel nuovo anno.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-12-2002]

Si apre il 2003 anche per l'organismo regolatore delle comunicazioni (intese come editoria,radiotelevisione, telefonia fissa e mobile). In questo momento - sia pure tra limiti e contraddizioni - l'Authority per le Comunicazioni dimostra una certa vitalità e reattività e non a caso il Ministro delle Comunicazioni Gasparri, (che per un certo periodo ha pensato di spogliare l'organo delle sue funzioni normative), lo ha redarguito per essersi permesso di esprimere alcuni rilievi al suo progetto di legge di riforma del settore radiotelevisivo. Si leva anche qualche critica sull'eccessiva dispendiosità dell'organismo, dei rimborsi spesa eccessivi (oggi ridimensionati da una nuova normativa decisamente più austera), ma si sa che il finanziamento dell'organismo è a carico di un fondo a cui contribuiscono, obbligatoriamente, le aziende di telecomunicazioni con una microscopica parte dei loro proventi. Il rapporto costi-efficienza comunque è decisamente più elevato che in molti altri ambiti dell'amministrazione pubblica.

Quale potrebbe essere un'utile agenda di problemi per l'Authority da affrontare nel corso della sua attività nel 2003? Una questione aperta sarà quella del Wi-Fi: dopo i primi 6 mesi di sperimentazione l'Authority si troverà di fronte al problema di come regolamentare questo nuovo settore. Dovrà capire quali procedure sarà necessario mettere in atto per le autorizzazioni, come evitare che si rafforzi ancora di più la posizione dominante di soggetti come Telecom Italia. Inoltre dovrà stabilire quali tariffe, quali obblighi minimi per la sicurezza dovranno essere applicati. Accanto al Wi-Fi un'altra criticità da affrontare sarà quella relativa all'Umts: già ci sono stati problemi sul roaming per il Gsm tra Tim e H3G (che non ha un suo GSM), ve ne sono ancora aperti per il roaming Gprs (Tim vuole far pagare H3G come un normale cliente) ma ve ne saranno tanti altri. Pensiamo alle tariffe, ai diritti sui contenuti, al contenzioso relativo ai diritti sulle partite di calcio già aperto tra Tim che ha acquisito certe squadre e H3G che ne ha acquisite altre.

Inoltre: quale prezzo andrà applicato per le videotelefonate tra gestori diversi e per le videotelefonate da fisso a mobile e viceversa? Senza andare sull'Umts già adesso ci si chiede se il prezzo degli MMS sia congruo. Più in generale l'Authority potrebbe porsi il problema di dare un forte contributo al raffreddamento dei prezzi e delle tensioni inflazionistiche che si stanno riaccendendo anche se i gestori di telefonia fissa e mobile ritengono di aver già fatto molto in termini di riduzione delle tariffe. Ad esempio il piano di riduzione delle tariffe, ora esorbitanti, delle chiamate da fisso verso mobile, previsto in 3 anni potrebbe avere una significativa accelerazione ed arrivare al suo traguardo nell'arco di 1 anno, senza avere ripercussioni catastrofiche sui bilanci di Telecom Italia e degli altri gestori di telefonia fissa.

Si pensi poi alla possibilità di una significativa riduzione della tariffa delle chiamate verso telefoni mobili di altri gestori, oppure un intervento su "generi" ormai popolari come gli Sms potrebbe dare un ulteriore contributo al calo dei costi telefonici che come sempre verrebbero, in parte, compensati da maggiori consumi. Un orientamento dell'Authority verso l'introduzione di tariffe flat Adsl+Voce anche con tetti graduati sia per la clientela residenziale che business aiuterebbe lo sviluppo della banda larga in un momento critico dell'economia. Insomma, la carne al fuoco è tanta per le spalle dei Commissari pressati da troppi e troppo forti interessi. Un aiuto dovrebbero trovarlo nel Consiglio Nazionale degli Utenti, istituito presso l'Authority, costituito dai rappresentanti delle principali associazioni dei consumatori e degli utenti, che oggi fanno sentire la loro voce in ordine sparso e disorganico ed, invece, dovrebbero essere meglio organizzati.

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Pier Luigi Tolardo

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