Il comandante del Nucleo Frodi Telematiche si è dimesso dopo un trasferimento improvviso e sospetto.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-06-2012]
Per molti anni, il nome del colonnello Umberto Rapetto è stato sinonimo della lotta all'illegalità informatica, dalle truffe alle violazioni dei sistemi.
È stato lui a fondare il Gruppo Anticrimine Tecnologico, poi Nucleo Speciale Frodi Telematiche, della Guardia di Finanza, che ha guidato in qualità di comandante.
Un paio di giorni fa, su Twitter, Rapetto stesso ha dato l'annuncio: «Chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia, ma qualche minuto fa sono stato costretto a dare le dimissioni dalla GdF».
Si è così saputo che poco prima il colonnello era stato rimosso dal suo incarico senza consultazioni e senza aver potuto sottoporre il proprio punto di vista al Comando Generale - pur avendone fatto richiesta - e per questo ha presentato le proprie dimissioni.
L'improvvisa rimozione, con annessa destinazione alla frequenza di un corso di formazione, è apparsa un po' sospetta, tanto da innescare ben nove interrogazioni parlamentari in proposito.
Alcuni membri del Parlamento sospettano infatti che sia stato proprio l'attività di Rapetto - soprattutto quella che ha portato alla condanna di personalità dei Monopoli di Stato in seguito allo scandalo sulle slot machine non collegate all'Anagrafe Tributaria - a consigliare a qualcuno di spostare lo scomodo personaggio.
Se il colonnello non ha raccontato i dettagli, il viceministro per l'economia Vittorio Grilli ha risposto affermando che il trasferimento è dovuto a «na necessaria disposizione che si è dovuta assumere nei riguardi di un ufficiale» che «aveva maturato oltre 10 anni di permanenza nello stesso incarico», un periodo definito «eccezionale e singolare».
Inoltre, Rapetto «ha prestato servizio in soli tre sedi: Portoferraio, Trieste e Roma a fronte di una media di 7 sedi per gli altri ufficiali con la sua stessa anzianità»; il trasferimento sarebbe quindi stato un atto dovuto.
La vicenda appare un po' misteriosa poiché sembra, per esempio, che la procura di Grosseto abbia chiesto di non effettuare la rimozione, in quanto Rapetto stava indagando sul naufragio della Costa Concordia; la richiesta è stata tuttavia ignorata, così come sarebbe stata ignorata la proposta di promozione (per i meriti accumulati grazie alle indagini) da parte del Procuratore della Corte dei conti del Lazio.
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