Appoggiandosi al parere del giurista Valerio Onida, l'Autorità vorrebbe il potere di oscurare i siti web che violano il copyright.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-03-2012]
A maggio i vertici di AGCOM, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, saranno rinnovati.
Logica vorrebbe che, a così breve distanza dalla scadenza, gli attuali vertici non si impegnino in battaglie aspre per poi lasciare la matassa da sbrogliare ai loro successori.
Eppure, stando a quanto riporta La Repubblica, AGCOM avrebbe chiesto (già a ottobre, ma la vicenda è emersa solo ora) all'ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida un parere circa i poteri che l'autorità stessa potrebbe arrogarsi per reprimere le violazioni al diritto d'autore in Internet.
Secono il professor Onida, l'AGCOM ha tutto il diritto di intervenire in prima persona per ordinare agli ISP di bloccare l'accesso ai siti stranieri che diffondono illegalmente contenuti protetti dal copyright.
In pratica, un'autorità amministrativa dovrebbe poter disporre di poteri che normalmente appartengono soltanto alla magistratura e, in casi eccezionali, alla Polizia Giudiziaria.
Onida spiega che non esistono «spazi liberi», nemmeno in Rete, dove il diritto d'autore non si applichi; e tuttavia si spinge ad affermare che l'AGCOM ha il diritto e il dovere di intervenire «data la natura diffusiva della Rete», e che il Garante può «conferire funzioni ispettive ai propri dipendenti».
Tale conclusioni, che aspetta comunque ancora conferme ufficiali, ha già riaperto in Rete la polemica su un argomento che più volte, in passato, era emerso e rispetto al quale ora sembra che si voglia arrivare a un punto di svolta.
Non l'intero corpo dell'AGCOM, d'altra parte, è d'accordo con questa formulazione.
In particolare il commissario Nicola D'Angelo, le cui perplessità erano già note, sul proprio blog spiega come la contrarietà sia dettata non solo dai dubbi circa la bontà dell'idea di conferire tali poteri a un'autorità amministrativa, ma anche dalla «necessità di adeguare la materia e le tutele allo sviluppo tecnologico e soprattutto sulla preoccupazione che forme di controllo della rete ne possano mettere a rischio la libertà».
La delibera AGCOM in materia di diritto d'autore, di cui da tempo si parla, rischia comunque di essere molto pesante.
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