Danno acquedotto, non erano stati gli hacker

Le indagini di FBI e DHS eslcudono l'intrusione informatica. Ma non tutti ci credono.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-11-2011]

Hacker acquedotto

A quanto pare non è colpa di pirati informatici, come inizialmente si credeva, se una pompa dell'acquedotto di Springfield (Illinois, USA) si è guastata.

Le indagini condotte da FBI e DHS escludono completamente la possibilità che tutto sia dovuto a un'intrusione dall'esterno.

«Dopo aver condotto analisi dettagliate, DHS e FBI non hanno trovato alcuna prova di una cyberintrusione nel sistema del Curran-Gardner Public Water District di Springfield, Illinois» hanno affermato le due agenzie.

«Non c'è alcuna prova a supporto delle affermazioni fatti nel rapporto iniziale - che era basato su dati grezzi, non confermati e arrivati ai media - secondo le quali alcune credenziali sarebbero state rubate. Inoltre, DHS e FBI hanno concluso che non c'è stato traffico malevolo dalla Russia o da altre entità straniere».

Contro le affermazioni ufficiali, cui seguirà un'analisi dettagliata, pubblicata prossimamente, si leva nuovamente la voce di Joseph Weiss, secondo il quale si starebbe nascondendo la verità. L'articolo continua qui sotto.

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L'obiezione fondamentale di Weiss riguarda il modo in cui le due agenzie hanno classificato il rapporto da cui tutto è partito: non si trattava - dice Weiss - di un rapporto iniziale che avanzava ipotesi, ma di un documento che dava per assodati certi fatti (l'intrusione dalla Russia, la sottrazione delle password).

«Com'è possibile» - si chiede Weiss - «che quei fatti all'improvviso non reggano più?».

«O c'è un indirizzo IP in Russia, o non c'è» continua Weiss, il quale ritiene che FBI e DHS stiano cercando di mettere a tacere il pericolo corso dalle infrastrutture americane.

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