Un ex militante litiga con Assange e cancella migliaia di file non ancora resi pubblici.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-08-2011]
Fino a quasi un anno fa, Daniel Domscheit-Berg era il portavoce in Germania di Wikileaks.
Poi, a causa di dissidi con Julian Assange - dovuti, pare, al fatto che la sua relazione con una dipendente di Microsoft e la decisione di spostarsi pubblicamente nella casa di lei metteva a rischio la segretezza di Wikileaks - ha lasciato l'organizzazione, o ne è stato cacciato (a seconda di chi racconta la storia).
Dopo la fuoriuscita, Domscheit-Berg ha lanciato il sito OpenLeaks e scritto il libro Inside Wikileaks in cui dà la propria versione dei fatti e lancia accuse contro Assange, parlando dei «metodi dittatoriali» di quest'ultimo.
Il motivo di quest'azione sarebbe la fiducia pressoché inesistente di Domscheit-Berg nella capacità di Assange di maneggiare senza compromettere le fonti e in modo sicuro il materiale, che comprendeva la no-fly list del governo americano (ovvero l'elenco di persone che non possono prendere un aereo negli USA), 5 Gbyte di documenti della Bank of America, informazioni provenienti da associazioni neonaziste e dati appartenenti ad aziende americane.
Dal canto proprio Assange ha risposto sostenendo che l'ex portavoce sarebbe in combutta con FBI, CIA e governo tedesco, e avrebbe agito in quel modo su loro istigazione.
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