Uno scienziato giapponese afferma di poter creare carne artificiale partendo dagli escrementi umani.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-07-2011]
Sta facendo il giro del web la notizia secondo la quale in Giappone avrebbero risolto una volta e per sempre i problemi alimentari del pianeta.
Il dottor Mitsuyuki Ikeda, del Centro di Valutazione Ambientale di Okayama, avrebbe trovato un sistema per processare gli scarti fognare, estrarne le proteine e creare una sorta di carne artificiale, coloritamente definita shitburger, caccaburger.
Ikeda sarebbe stato contattato dalla società che gestisce le fogne di Tokio alla disperata ricerca di qualcuno che l'aiutasse a gestire l'eccessiva quantità di escrementi vari che ogni giorno scorrono sotto la città.
Lo scienziato avrebbe quindi scoperto che nei liquami è presente una gran quantità di proteine; unendole a soia e alcuni additivi avrebbe quindi creato un tipo di carne artificiale perfettamente commestibile, nonostante Ikeda non si esprima circa il sapore.
Al momento il caccaburger costerebbe tra le 10 e le 20 volte un hamburger normale, poiché occorre coprire i costi della ricerca; ma un giorno il prezzo potrebbe scendere sino a quello della carne vera, ammesso che qualcuno sia disposto a mangiarlo, rispetto alla quale ha anche il vantaggio di avere pochi grassi (solo il 3%).
Fin qui la storia come viene raccontata nel video che riportiamo alla fine dell'articolo.
Quanto a Mitsuyuki Ikeda in persona, una ricerca in Rete fa sorgere più di un dubbio: l'unico risultato che non sia una riproposizione della storia dell'hamburger di escrementi porta al direttore della Okayama UNESCO Association (guardacaso, proprio a Okayama).
Se poi si consulta il sito del Centro di Valutazione Ambientale di Okayama non si trova menzione né dello scienziato (sebbene vi sia un Ikeda, che però si chiama Manshi) né del risultato che afferma di aver raggiunto, del quale come minimo il centro potrebbe andare fiero.
Se invece si dà retta alla versione che vuole Ikeda impiegato presso l'Okayama Laboratory, si scopre che l'unica struttura con quel nome è un'azienda che produce dispositivi medici.
Ci sono poi altri elementi da considerare: in primis la spiegazione del processo contenuta nel video che, anche ammettendo la necessità di semplicità per questioni di divulgazione, non spiega nulla.
Poi, il filmato stesso sembra ospitare indizi che depongono a favore della bufala: il più evidente è la grande mano di plastica usata da Ikeda per indicare le varie fasi del processo, ma anche l'etichetta sul frigorifero - Shit Burger - pare ammiccare allo spettatore.
Insomma, tutto fa pensare che si tratti soltanto dell'ennesimo scherzo apparso in Rete.
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