Avrete sentito parlare dell'appello sulla presenza di SLS nei prodotti per l'igiene personale che circola in Rete ultimamente: l'appello dice che il SLS è cancerogeno e che le aziende lo sanno e se ne fregano. Il tutto circola con la "garanzia" dell'Istituto Europeo di Oncologia. E' una bufala, naturalmente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-02-2002]
Anteprima: le prossime indagini antibufala di cui mi occuperò sono la raccolta di fondi per i soldati israeliani che rifiutano di combattere (non è una bufala) e la misteriosa catena "Pregate per me", che non è una bufala in senso stretto ma è molto educativa riguardo ai meccanismi di propagazione delle catene di sant'Antonio su Internet. Restate in ascolto!
Ma torniamo alla faccenda della radio. La trasmissione "Beha a colori" di Radiouno del 15 febbraio 2002 ha indagato su questa bufala (intervistando anche il sottoscritto). Per chi se la fosse persa, la registrazione della prima parte del programma è disponibile qui.
Ecco in sintesi i risultati:
-- L'Istituto Superiore di Sanità è stato invitato a smentire la notizia della pericolosità di queste sostanze, ma nessuno era disponibile a farlo: stando a Beha a colori, "all'interno dell'Istituto una sola persona è in grado di parlare dell'argomento. Ma questa persona in questi giorni è "irrintracciabile"(!!!!!) a Bruxelles". Accidenti, chiamate l'Interpol, il Belgio è peggio dell'Africa equatoriale: la gente sparisce senza lasciare traccia ;-)
-- E' stato intervistato il professor Riccardo Rosso, Direttore di Oncologia Medica all'Istituto di Ricerca sul Cancro di Genova, che collabora con l'inserto 'Salutè del quotidiano La Repubblica: è l'autore dell'articolo apparso sull'inserto del 9 novembre 2000, citato nell'appello come conferma (invece l'articolo dice esattamente il contrario. Rosso esclude la cancerogenicità delle sostanze e si ricollega al parere della Commissione della Comunità Europea per la sicurezza dei prodotti cosmetici.
Nella seconda parte della trasmissione, purtroppo non disponibile in Rete, si è parlato anche di gatti bonsai allevati in bottiglia, di Safiya Hussaini (la nigeriana condannata a lapidazione), e di stipendi dei parlamentari. E' intervenuto, in maniera piuttosto vivace, anche Silvano Giometto, che però ha rilasciato dichiarazioni incoerenti (eufemismo) dalle quali mi pare di capire che sia davvero lui l'autore di questa bufala degli stipendi parlamentari.
A proposito di un altro appello, quello di George Arlington per salvare la sua bimba malata, è stato intervistato Alberto d'Ottavi, di ZDNet Italia (una delle aziende che secondo l'appello avrebbe offerto di pagare le cure della bimba se la catena raggiunge un numero sufficiente di persone), che ha smentito categoricamente che ZDNet faccia una cosa di questo genere.
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