Un videoappello per tutti i dipendenti sul caso Bove.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-07-2006]
Mercoledì mattina 26 Luglio il Presidente di Telecom Italia Marco Tronchetti Provera è intervenuto con un discorso molto accorato di incitamento al "patriottismo aziendale" , trasmesso in video sulla Intranet aziendale e rivolto a tutti i dipendenti.
Nel discorso a braccio, in cui Tronchetti Provera dimostrava di essere particolarmente teso e provato, dopo aver espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di Adamo Bove (già capo della security Telecom Italia) accreditando la tesi del suicidio, giudicato un professionista serio, che collaborava con la magistratura, più volte ha dichiarato la volontà di Telecom Italia di continuare a collaborare con la magistratura; ha ricordato l'affidamento di un incarico per la verifica del sistema sulle intercettazioni di Telecom Italia alla società di Kpmg, che ci sono molte cose ancora da mettere a posto, e ha insistito più volte sul concetto che Telecom Italia è una grande e bella azienda italiana, fatta per la maggior parte di gente perbene e onesta, concetti validi e su cui non si può non convenire.
Tronchetti ha poi attaccato duramente un gruppo editoriale "senza scrupoli" che ha denunciato alla magistratura, pur senza citarlo direttamente: il riferimento è al gruppo L'Espresso-La Repubblica, che avrebbe strumentalizzato le vicende, oggetto da tempo dell'attenzione della magistratura, e quanti all'interno dell'azienda, "per tenersi buono qualche gionalista", tendono a favorire queste voci.
L'intervento in video di Tronchetti risulta poco convincente: sembra che il caso Tavaroli sia colpa più dell'Espresso che di dipendenti scorretti di Telecom Italia. Sembrerebbe anche che sia più scorretto chi coltiva rapporti con la stampa che chi usa abusivamente le intercettazioni, che le responsabilità siano quasi del tutto esterne e non nei responsabili della security interna.
Non sembra possibile che Tronchetti Provera (che ha nominato Tavaroli in un posto così delicato, che gli ha dato sempre fiducia e che, fino a pochi mesi fa, lo ha difeso da ogni accusa) non dica le fatidiche parole che tutti si attendono: "Una persona ha tradito la mia fiducia, il primo ingannato sono io, ho sbagliato a fidarmi di certe persone".
Si spera che queste cose non si debbano dire tra qualche tempo dopo che l'azione della magistratura sarà andata avanti.
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