Secondo Civiltà Cattolica la figura dell'hacker è portatrice di valori etici importanti per i credenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-04-2011]
Le bozze degli articoli della rivista Civiltà Cattolica, redatta dai Gesuiti, sono approvate dalla stessa Segreteria di Stato, e hanno da sempre la caratteristica di essere considerati come la posizione della Chiesa cattolica sui temi di attualità.
Nell'ultimo numero padre Antonio Spadaro, noto esperto del web, rivaluta dal punto di vista etico la figura dell'hacker: "Gli hacker costruiscono le cose, i cracker le distruggono".
Hacker dunque è chi "si impegna ad affrontare sfide intellettuali per aggirare o superare creativamente le limitazioni che gli vengono imposte nei propri ambiti d'interesse".
Secondo padre Spadaro "il termine hacker può essere esteso a persone che vivono in maniera creativa molti altri aspetti della loro vita".
"Intuiamo dunque come parlando in modo proprio degli hacker siamo di fronte non a problemi di ordine penale, ma a una visione del lavoro umano, della conoscenza e della vita. Essa pone interrogativi e sfide quanto mai attuali".
Come esempio della compatibilità tra fede ed etica hacker, padre Spadaro cita il linguaggio di programmazione Perl: "Fu creato nel 1987 dall'hacker Larry Wall, cristiano evangelico, il cui nome è l'acronimo di Practical Extraction and Report Language. Ma in origine si chiamava Pearl e deve il suo nome alla "perla di gran valore", trovata la quale un mercante vende tutto pur di comprarla, come racconta il Vangelo di Matteo".
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