Siamo in piena querelle giudiziaria tra la Consob di Silvio Spaventa e la Pirelli di Marco Tronchetti Provera. Il Presidente di Pirelli (e di Telecom Italia) rifiuta il consolidamento dei debiti Telecom Italia a cui lo vorrebbe obbligare l'Autority della Borsa italiana. Quali conseguenze potrebbe avere un esito negativo del ricorso al Tar che Tronchetti Provera ha promosso contro Consob.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-01-2002]
Per la Consob non ci sono dubbi: la Pirelli di Marco Tronchetti Provera controlla la Telecom Italia di Marco Tronchetti Provera. La Pirelli possiede infatti il 60% di Olimpia, la società che controlla Olivetti, che a sua volta controlla Telecom Italia (che a sua volta controlla Tim, e via dicendo) e determina il Consiglio d'Amministrazione di Telecom Italia.
Per Tronchetti Provera invece il controllo di Telecom Italia da parte di Pirelli è solo grazie a un patto con Benetton e gli altri azionisti di Olimpia: pertanto non ci può essere obbligo a consolidare nel bilancio Pirelli i debiti Telecom Italia, pesante fardello ereditato dall'Opa di Colaninno.
A fronte di una decisione che Tronchetti Provera non può condividere c'è stato un ricorso contro della Consob presso il Tar del Lazio, patrocinato dall'avvocato Giuseppe Guarino, già Ministro "tecnico" delle Partecipazioni statali in governi democristiani: Guarino è un avvocato che sta a Telecom Italia (ed è sempre stato, anche ai tempi della Sip) come l'ex Ministro degli Esteri Ruggiero sta alla Fiat.
Pascale allora era Presidente e Amministratore Delegato di Telecom Italia (non ancora privatizzata); Berlusconi, che pur essendo liberista era contrario alla privatizzazione di Telecom, con Pascale voleva abolire la norma che vieta l'incrocio tra Tv e Società telefoniche in concessione, per realizzare un'alleanza che portasse Mediaset a trasmettere sulla rete a fibre ottiche (il famoso progetto Socrate, poi arenatosi).
Oggi Guarino è vicino al CentroDestra mentre Silvio Spaventa è il Presidente della Consob nominato dal CentroSinistra (è stato anche avversario di Berlusconi nello stesso collegio elettorale nelle elezioni del '94): la partita quindi è politica, non solo giudiziaria.
Il Tar però potrebbe dare torto a Tronchetti Provera: in questo caso il bilancio Pirelli andrebbe in rosso: alcune Banche supererebbero i limiti imposti nell'indebitamento con un solo Gruppo, altre supererebbero il tetto che limita la partecipazione azionaria a unico Gruppo industriale.
Le conseguenze sarebbero pesanti per la Borsa e quindi sull'occupazione e gli investimenti di un Gruppo determinante per l'economia nazionale. Insorgerebbe un conflitto di interessi infragruppo, che renderebbe difficili operazioni come l'unificazione del patrimonio immobiliare di Pirelli, Olivetti, Telecom Italia (ancora più ingente dopo l'assorbimento da parte di Pirelli dell'EdilNord di Berlusconi).
La Consob ne fa una questione di principio per la trasparenza e contro "le scatole cinesi"; Pirelli non capisce perché si debba partire proprio da Telecom Italia, in un panorama borsistico con molte situazione analoghe ("sembrerebbe esserci una ragione di stato") per cui l'esito è scontato e favorevole a Tronchetti Provera.
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