La nuova legge colpisce duramente non i personaggi di Salgari ma chi si occupa streaming illegale.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-12-2021]
Si aprono tempi pericolosi per i pirati della Malesia: non stiamo parlando però dei personaggi dei romanzi di Emilio Salgari, ma di quanti, in Malaysia, si danno alla pirateria audiovisiva.
Un emendamento alla locale legge sul copyright ha infatti introdotto una punizione estremamente severa per quanti offrono illegalmente servizi e dispositivi di streaming: nel peggiore dei casi, una multa di 200.000 ringgit (oltre 42.000 euro) e vent'anni di prigione.
Nel mirino ci sono le versioni di Kodi equipaggiate con addon che consentono di accedere a contenuti protetti dal diritto d'autore, app illegali di streaming e gli apparecchi assimilabili all'italianissimo pezzotto.
Per assicurarsi che la caccia ai pirati vada a buon fine, il legislatore malese prevede punizioni anche per quei manager di aziende in cui i dipendenti sfruttano le risorse per gestire circuiti pirata: se non possono dimostrare di essere sempre stati all'oscuro di quanto stava succedendo e di aver fatto tutto il possibile per fermare quei comportamenti, saranno considerati ugualmente colpevoli.
La vaghezza della formulazione rende peraltro complicato stabilire quando un manager possa considerarsi al sicuro: come si può essere certi di aver fatto davvero «tutto il possibile»?
Proprio su questa incertezza, e sui timori che ne conseguono, conta probabilmente chi ha ideato la legge: non potendo sentirsi mai davvero al sicuro, le aziende provvederanno a intensificare la sorveglianza sulle attività dei dipendenti.
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