Si possono effettuare ricerche su The Pirate Bay direttamente dal desktop, a tutto vantaggio della condivisione delle conoscenze.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-02-2014]
È una decisione che non mancherà di far discutere, ma ha il pieno supporto di Mark Shuttleworth, fondatore di Ubuntu, ed è perfettamente in linea con la filosofia del software libero.
Stiamo parlando dell'integrazione della ricerca tra i torrent (aggiunti come nuovo scope, ossia ambito di ricerca) che è stata integrata nella popolare distribuzione Linux e che, per il momento, si appoggia a The Pirat Bay.
L'idea è venuta allo sviluppatore David Callé, il quale però ha subito temuto che tale opzione, se inclusa per default, potesse attirare critiche su Ubuntu, per via dei contenuti illegali cui potrebbe dare accesso. L'articolo continua qui sotto.
Rassicurato dal fondatore, Callé ha poi spiegato: «La motivazione principale dietro lo scope bittorent era legare la Cultura Libera, l'esperienza utile e il motore di ricerca del SO».
Attualmente la ricerca tra i torrent è ancora allo stadio di prototipo: la stessa decisione di utilizzare The Pirate Bay come backend cui appoggiarsi potrebbe essere oggetti di revisione (anche perché in alcuni Stati la Baia è bloccata dagli IP), e anche i filtri sono ancora rudimentali.
Inoltre, per evitare problemi legati alle licenze (considerata anche la presenza in molte scuole e amministrazioni pubbliche), sarà implementato un sistema di filtri che permetta di mostrare soltanto i contenuti liberi; tale sistema sarà però disattivabile dall'utente, per garantire la massima libertà d'uso a chiunque.
«Potrà sembrare un cliché, ma la condivisione e l'apertura stanno al cuore di Linux e non credo che si possa essere coinvolti in Linux senza curarsi profondamente del protocollo BitTorrent. La sua efficienza, poi, è il motivo per il quale quasi tutte le distruzioni utilizzano i torrent per distribuire le immagini».
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