L'uomo del Similaun aveva gli occhi marroni, era intollerante al lattosio e rischiava l'infarto. Lo studio del suo DNA porterà benefici per la medicina.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-02-2012]
Nonostante siano passati ormai oltre 20 anni dalla sua scoperta, la mummia del Similaun continua a fornire informazioni agli scienziati che la stanno studiando.
Le ultime scoperte si devono al completamento della mappa del suo DNA, effettuato a opera di un team di scienziati della Life Technologies di cui fa parte il genetista Timothy Harkins, il quale ha illustrato le scoperte.
Gli studi genetici hanno permesso di scoprire che Oetzi (questo il nomignolo affibbiato alla mummia) aveva occhi marroni e capelli castani, gruppo sanguigno 0 e soffriva di intolleranza al lattosio.
Inoltre, si è capito che i suoi antenati sono arrivati in Europa dal vicino oriente, e oggigiorno individui con elementi di DNA in comune con Oetzi si trovano solo in regioni isolate, come la Sardegna e la Corsica.
L'analisi del sistema cardiocircolatorio ha permesso di apprendere altre informazioni: l'uomo del Similaun aveva una predisposizione alle malattie cardiovascolari, come dimostrano le calcificazioni trovate nei vasi sanguigni.
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Inoltre, sembra che soffrisse della malattia di Lyme, una malattia di origine batteria; tracce del DNA del batterio Borrelia burgdorferi, che la causa, sono state infatti trovate durante l'analisi del genoma di Oetzi.
Al di là delle informazioni sulla mummia, le tecniche di analisi del DNA adottate per Oetzi aprono la strada a nuove applicazioni mediche.
«I primi passi» - spiega Timothy Harkins - «potrebbero riguardare la possibilità di realizzare farmaci su misura e dosati in base al DNA della singola persona».
Inoltre, l'affinamento delle tecniche di sequenziamento del DNA antico permetterà di ottenere sempre maggiori conoscenze sui periodi più remoti, quando ancora non c'era la scrittura per tramandare gli avvenimenti.
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