I display olografici ci libereranno da tutte le conseguenze negative dei film in 3D.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-01-2012]
Non tutti amano i film in 3D, specialmente coloro che escono dal cinema con un gran mal di testa dovuto proprio alla visione dello spettacolo.
Un gruppo di ricercatori di IMEC ha deciso che il modo migliore per risolvere il problema è cambiare completamente approccio: utilizzare un display olografico.
Il mezzo è la tecnologia MEMS (Micro Electro-Mechanical Systems, microsistemi elettromeccanici): per ottenere l'immagine, un laser viene proiettato su una superficie, un chip composto da moltissimi «pistoncini riflettenti», delle dimensioni di pochi micron, capaci di muoversi in su e in giù; il movimento si ottiene applicando (o togliendo) un voltaggio.
«Quando la luce del laser raggiunge il chip, rimbalza con una determinata angolazione (diffrazione)» creando l'immagine, come ha spiegato l'azienda.
La primissima applicazione di questo sistema è stata realizzata proiettando un laser su un chip (non ancora MEMS) contenente un'immagine della sede di IMEC, il che ha permesso di ottenere un ologramma fisso; l'utilizzo di un chip MEMS (composto dunque dai famosi "pistoni") dovrebbe permettere di ottenere immagini in movimento. L'articolo continua qui sotto.
«Per ottenere la giusta diffrazione e creare un'immagine olografica, ogni MEMS dev'essere più piccolo della lunghezza d'onda della luce che si riflette sul chip» - spiega Richard Stahl, ricercatore - «che in questo caso significa circa 0,5x0,5 micron, meno di un decimo delle dimensioni dei MEMS attuali. Ogni pixel deve anche potersi muovere su e giù di circa 100 nanometri senza scontrarsi con i suoi vicini».
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