L'Internet Governance Forum chiede al nuovo governo di attuare subito l'agenda digitale.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-11-2011]
Mentre Mario Monti veniva nominato senatore a vita e si preparava a ricevere l'incarico di presidente del Consiglio dei Ministri, l'Internet Governance Forum 2011 di Trento gli inviava una lettera in cui ribadiva le necessità dell'Italia in tema di digital divide.
Anzi, pare che ormai non si debba parlare più di digital divide ma di spread digitale, mutuando il termine usato dagli economisti per definire il differenziale di rendimento tra i BTP italiani e i bund tedeschi.
Il concetto, in effetti, è lo stesso: rispetto ad altri Paesi europei l'Italia mostra un ritardo - nello sviluppo delle infrastrutture e nel diffondersi di una "cultura digitale" - decisamente tangibile, ed è tempo di mettervi mano. L'articolo continua qui sotto.
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Né è pensabile rimandare ogni intervento a quando la crisi sarà passata, e non solo perché per allora il divario non farà che diventare più profondo: sviluppare la Rete avrebbe un effetto benefico sull'intera economia italiana.
Per questo l'IGF chiede che il governo «si impegni concretamente, anche attraverso la nomina di un ministro se necessario, per la piena implementazione di un'agenda digitale in conformità con quanto stabilito dall'Europa».
Oltre all'attuazione dell'agenda digitale, la lettera si sofferma a ricordare la necessità di garantire la neutralità della Rete e di definire «la conoscenza come bene comune globale».
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