Dopo l'avvio delle indagini in Europa e negli USA, gli utenti chiedono al social network un risarcimento per la violazione della privacy.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-10-2011]
La scoperta dei cookie di Facebook che spiano gli utenti anche dopo il logout sembra aver inaugurato una nuova serie di guai per il social network.
A quanto pare non sono bastate la parziale ammissione di colpa e la retromarcia fatte dallo staff di Facebook anche perché, stando agli ultimi aggiornamenti riportati da Nik Cubrilovic (il blogger che ha reso noto il problema dei cookie) i "biscottini" del social network hanno tuttora un comportamento sospetto e apparentemente poco rispettoso nei confronti degli utenti.
Tutta questa situazione ha fatto nascere diverse iniziative legali per fare chiarezza sulla vicenda e, ultimamente, anche una class action promossa da un cittadino americano.
Un giudice sta valutando la fondatezza delle richieste, ma nello stesso tempo sempre negli Stati Uniti anche la Federal Trade Commission ha iniziato a indagare sulla vicenda dei cookie che non scompaiono su segnalazione della EPIC (un ente no profit).
Nemmeno l'Europa è rimasta a guardare: l'austriaca Europe versus Facebook ha avanzato tutta una serie di rimostranze circa la gestione dei dati personali degli utenti dal parte del social network e chiesto alla Commissione Europea, attraverso il Commissario irlandese (la sede europea di Facebook è a Dublino) per la protezione dei dati personali, di indagare.
Si prospetta dunque un periodo di controversie per la creatura di Mark Zuckerberg, che deve affrontare anche lo scontento di buona parte degli utenti: non a tutti, infatti, piace il nuovo aspetto dei profili, noto come Timeline.
Nonostante tutto ciò è comunque difficile prevedere un esodo in massa da Facebook, come qualcuno paventa: come già successo in passato, gli utenti protesteranno, le varie commissioni compiranno le proprie indagini ma il numero di iscritti al social network continuerà ad aumentare.
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