** Con NoPay Internet e' davvero gratis **
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 29 febbraio 2000]

Bastera' chiamare un numero verde e si potra' navigare gratuitamente sino a 
due ore al giorno, senza pagare nemmeno lo scatto alla risposta; l'unico 
obbligo da rispettare sara' mantenere in primo piano sullo schermo una 
finestra in cui compariranno messaggi pubblicitari. Questa e' l'offerta di 
Communication & Promotions, che rendera' disponibile il nuovo servizio 
dapprima nel distretto telefonico di Milano, gia' nei prossimi giorni, per 
poi estenderlo in altre citta' italiane.

Per usufruire di NoPay (http://www.nopay.it) bisognera' iscriversi, come si 
fa con un normale provider, e scaricare gratuitamente il programma chiamato 
AoT (Always on Top) che gestira' la pubblicita'. Raphael Galante, 
amministratore delegato della societa', ha dichiarato che NoPay e' il 
frutto di un lungo lavoro e non ha nulla in comune con altri servizi che 
prevedono un rimborso del cliente dopo un tot di minuti di comunicazioni: 
infatti utilizzando un numero verde non si dovra' pagare neppure lo scatto 
all risposta.

Stefano Bussolino

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** Mezzo Senato registrato da Grauso **
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 29 febbraio 2000]

Nelle ZEUS News n.36 avevamo pubblicato la notizia che Niki Grauso, 
discusso imprenditore sardo fondatore di Video On Line, aveva investito 60 
miliardi per registrare 500.000 domini, riguardanti cognomi, denominazioni 
di prodotti o servizi, per rivenderli poi in seguito a chi ne avesse 
bisogno per un utilizzo commerciale.

Al riguardo ha presentato un'interrogazione al Ministro delle Comunicazioni 
il senatore Stefano Semenzato, vicepresidente del gruppo Verdi - L'Ulivo, 
in cui sottolinea che:
- "Mancino.it, Angius.it, Laloggia.it, Maceratini.it, Servello.it, 
Pieroni.it, Peruzzotti.it, Petruccioli.it, Elia.it, Dipietro.it, 
Andreotti.it e ancora quasi tutto il gruppo dei Verdi e moltissimi altri 
senatori risultano avere il loro cognome registrato presso "l'Autorita' di 
registrazione", organismo abilitato a concedere l'esclusiva dell'uso di un 
marchio o nel nostro caso di un cognome nell'ambito dei domini Internet 
appartenenti all'Italia (.it);
- una consistente parte dei cognomi dei Senatori risulta registrata da 
Luisella Garau, di Olbia, che fonti giornalistiche mettono in diretto 
collegamento con l'editore Grauso che ha recentemente annunciato di aver 
acquistato 500.000 domini .it".

Secondo il senatore Semenzato "questa situazione si è venuta a creare dopo 
la cosiddetta liberalizzazione nell'acquisto dei domini con finale .it 
decisa dalla Naming Autority, l'organismo che decide le procedure per 
l'accesso a Internet, a meta' dicembre del 1999, una decisione che permette 
a chiunque abbia una partita I.V.A. di acquistare un numero illimitato di 
domini.it. Emerge con molta evidenza l'incapacita' della struttura attuale, 
articolata su un livello normativo e di controllo (Naming Autority) e su 
uno piu' propriamente operativo (Registration Autority), di regolare la 
situazione contemperando le esigenze di mercato e di sviluppo di Internet 
con la tutela dei diritti dei cittadini; tale incapacita' va fatta risalire 
alla logica puramente mercantile degli organismi preposti che ha portato 
alla indiscriminata liberalizzazione del 15 dicembre e che e' riassunta 
dallo slogan "registra il tuo dominio prima che lo faccia qualcun altro!", 
che apre la pagina Web della Registration Autority."

"Appare decisamente sconcertante - prosegue Semenzato - che l'Autorita' per 
le garanzie nelle Comunicazioni, rappresentata in seno al Comitato 
esecutivo della Naming Autority italiana da Francesco Nonno e Sergio del 
Grosso, così come la Commissione TLC del Ministero delle Comunicazioni 
abbiano dichiarato nella seduta del 2 ottobre 1998 di voler avere solo 
ruoli di osservatori."

Semenzato infine chiede di sapere "se non si ritenga opportuno intervenire 
legislativamente sulla materia con norme che evitino abusi e diano garanzie 
sia per gli operatori e utenti di Internet sia per i cittadini tutti, e se 
non si ritenga - nell'ambito della riforma del sistema delle comunicazioni 
(AS 1138) in discussione al Senato della Repubblica - di introdurre norme 
legislative che assegnino all'Autorita' per le garanzie nelle Comunicazioni 
i compiti attualmente svolti dalla Naming Autority e dalla Registration 
Autority, o in alternativa che si assegni all'Autority per le garanzie 
nelle Comunicazioni e al Garante per la privacy il compito d'indirizzo e di 
controllo sull'attività delle strutture esistenti".

Sull'argomento ci si permetta di osservare che il problema e' gia' stato 
affrontato dalla giurisprudenza americana nel caso Intermatic Inc. v. 
Toeppen,40 U.S.P.Q.2nd 1412 (N.D.Ill. 1996), e Panavision Int’l v. Toeppen, 
945 F.Supp. 1296 (C.D.Cal. 1996). In quei casi Mr. Toeppen aveva acquistato 
più di 240 nomi a dominio tutti coincidenti con marchi molto conosciuti sul 
mercato, dopo aver occupato le pagine web con delle foto di vedute aeree di 
alcune città americane si era presentato alle relative compagnie , tra cui 
appunto Intermatic e Panavision, offrendo in vendita i siti Internet. I 
giudici americani, pur considerando il principio "first come first served", 
hanno considerato illecito il comportamento di Mr Toeppen , considerandolo 
come imprenditore di fatto.

Infatti il Federal Trademark Dilution Act ritiene sanzionabile l’uso, 
lesivo di un altrui marchio, che sia un commercial use in commerce; se 
l’utilizzo di alcune pagine web per scopi privati non può in alcun modo 
essere considerato tale, tuttavia la valutazione cambia quando vi sia la 
richiesta di un riscatto pecuniario di siti di fatto inutilizzati.

La differenza sostanziale e' data dal fatto che in Italia è vietata la 
vendita del nome, ma non la cessione dell'azienda e del relativo nome a 
dominio.

Al riguardo il dott. Luca Peyron, nell'ordinanza del Tribunale di Milano 
del 1997 che assimilava i domain name all'insegna, (vedi 
http://www.jus.unitn.it/cardozo/Obiter_Dictum/home.html), sottolineava come 
"non si deve prendere in considerazione il primo che registra il nome a 
dominio. Permettere ciò significherebbe svuotare completamente il marchio 
della funzione d'indicazione d'origine che gli è propria. A fatti di questo 
tipo, peraltro prospettatisi nella pratica commerciale ove accordi di 
coesistenza hanno dato origine talora a situazioni di incertezza e di 
potenziale confondibilità di segni, si può ovviare oggi in luce della nuova 
evoluzione del diritto sui segni distintivi e dei marchi in particolare. 
Sul piano interno la soluzione è ancorabile all'art.11 l.m. in combinato 
disposto con gli artt. 2598 e 2601 c.c. che permettono di azionare rimedi 
un tempo considerati esclusivamente di pertinenza del diretto concorrente 
ed oggi, letti in chiave juspubblicistica, danno voce e rilievo anche alle 
esigenze dei consumatori esaltando la funzione di indicazione d'origine e 
più ancora di garanzia qualitativa che in particolare il marchio d'impresa 
(non solo collettivo) assolve."

Edoardo Dezani

[Nota: Le opinioni espresse in questo articolo sono maturate nel seminario 
di Diritto Industriale dell'Università di Torino, i cui risultati è 
possibile visualizzare alla pagina 
http://www.jus.unitn.it/cardozo/Obiter_Dictum/gru0~2.htm
Approfondimenti sull'argomento si trovano inoltre sul sito 
http://www.degrazia.it/infodirnet/ ]

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** Hacking: con Trinoo e' piu' facile **
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 29 febbraio 2000]

Fino a poco tempo fa sembrava che solo potenti e ben attrezzate workstation 
Unix di grandi aziende potessero permettere ad astuti pirati informatici di 
portare a termine i loro attacchi finalizzati a provocare il DoS 
(Denial-of-Service, concretamente l'impossibilita' di funzionamento) dei 
maggiori server Web di Internet o dei computer presi di mira. Le macchine 
Unix, infatti, dispongono di strumenti e potezialita' molto efficaci che 
permettono ai pirati informatici di avere a disposizione tutto il materiale 
che occorre loro per mettere fuori funzionamento il computer vittima.

In questi ultimi giorni, pero', la situazione sembra prendere una brutta 
piega: e' infatti possibile che anche i comuni PC Windows siano utilizzati, 
a loro insaputa, per metter in piedi un attacco che porti al DoS della 
macchina prescelta. Questa supposizione e' stata avanzata dopo che in 
sedici computers della James Madison University e' stato trovato "Trinoo", 
un virus in grado di portare avanti un attacco sfruttando le risorse del 
suo ignaro ospite. Per attacco s'intende l'invio di una miriade di 
pacchetti contenenti richieste a un computer che, sommerso dal lavoro che 
non riesce a smaltire, si blocca con un errore di Denial of Service.

Considerando la possibilita' offerta da Trinoo, qualsiasi PC con sistema 
operativo Windows potrebbe diventare il mezzo per attuare un attacco 
organizzato a priori, la cui dimensione cresce con l'aumentare dei computer 
infettati.

In ogni caso, non e' ancora confermato se i computer "infetti" possano 
effettivamente diventare delle basi per un attacco hacker, nonostante le 
prove portate dalla James Madison University: pare, infatti, che dai 
computers colpiti dal virus venissero inviate grosse quantita' di pacchetti 
informativi, indice quasi certo di un attacco in corso.

Le segnalazioni di alcune aziende cha accusano attacchi di tipo DoS 
continuano a dare lavoro all'FBI, che non ha ancora raggiunto un punto di 
svolta nelle indagini.

Il collo di bottiglia in questa situazione divantano gli stessi computers 
Windows: "Non possiamo proteggere questi sistemi", ha affermato Allan 
Paller, direttore della ricerca del SANS Institute di Bethesda. "Le 
capacita' della maggior parte degli utenti Windows non vanno oltre a quelle 
di principanti e i livelli di sicurezza non sono garantiti". Inoltre questi 
computers sono spesso sprovvisti di firewall od altri sistemi di protezione.

I virus del genere di Trinoo avrebbero quindi vita facile nella loro 
diffusione, considerando come mezzo di diffusione anche tutti i programmi 
quali piccoli giochi e screen savers che spesso vengono scaricati, 
installati e poi "dimenticati" in qualche angolo del disco rigido.

In ogni caso, per quanto riguarda la diffusione su larga scala di questi 
virus non c'e' ancora nulla di certo: gli esperti raccomandano comunque di 
mantenere sempre aggiornati i propri programmi antivirus e controllare 
accuratamente il software scaricato dalla rete.

Denis Caffarel

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** e-bay vuole comprare Sotheby's? **
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 29 febbraio 2000]

Secondo il quotidiano inglese The Indipendent, ripreso nella giornata di 
ieri dalle principali newsletter americane, la proprieta' del piu' noto 
sito di aste on line, e-bay (http://www.ebay.com), sarebbe pronta a 
lanciare un'offerta di 1.600 milioni di dollari, circa 3.200 miliardi di 
lire, per acquistare il controllo della casa d'aste londinese Sotheby's 
(http://www.sothebys.com). L'azione punterebbe sulle difficolta' che 
Sotheby's sta sperimentando a causa di indagini dell'antitrust britannica, 
diretta causa di una caduta del valore delle azioni, in borsa, di circa il 
20 per cento. Nonostante i problemi momentanei, Sotheby's rimane a oggi la 
principale casa d'aste del mondo, detentrice, insieme alla rivale 
Christie's, del 95 per cento del mercato mondiale delle aste, il cui valore 
e' stimato in circa 4 miliardi di dollari l'anno.

La notizia confermerebbe, secondo alcuni commentatori, la tendenza del 
mondo virtuale a soppiantare (e acquisire) quello reale. A proposito va 
ricordato che proprio Sotheby's, nonostante il possesso di un omonimo sito 
internet dedicato alle aste, aveva pochi mesi fa rinunciato ad investire 
massicciamente in Internet perche', secondo i manager della casa londinese, 
l'operazione sarebbe stata troppo rischiosa.

Ultim'ora: questa notte Kevin Pursglove, uno dei dirigenti di e-bay, ha 
smentito ufficialmente la notizia: "e-bay non ha assolutamente intenzione 
di comprare Sotheby's. Non c'e' nulla di vero dietro queste voci".

Lorenzo Monticone

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** Nuovo in processo in vista per Microsoft contro la Sun **
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 29 febbraio 2000]

Se gli avvocati della Microsoft usano una coperta di Linus, questa 
sicuramente e' troppo corta. In attesa della prevedibile batosta del 
processo aperto con il Ministero della Giustizia, il Giudice Whyte, che la 
settimana scorsa aveva emesso un'ordinanza che inibiva alla Microsoft di 
sviluppare software Java senza il consenso della Sun, ha ora rigettato una 
richiesta di giudizio sommario del caso presentato dai legali dell'azienda 
di Redmond.

Pertanto la causa, iniziatasi nel 1997 quando la Sun accuso' la Microsoft 
di aver violato un contratto di licenza modificando Java e rendendolo 
incompatibile con altre applicazioni, avra' ora un epilogo in tribunale.

L'ironico (forse involontariamente) portavoce della Microsoft Jim Cullinan 
al riguardo ha affermato: "La Sun vuole impedire ai rivali di sviluppare 
software concorrenti".

Edoardo Dezani

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** 29 febbraio, seconda chance per il millennium bug **
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 29 febbraio 2000]

Nell'attesa dell'anno 2000, come e' noto, si e' corsi ai ripari per 
provvedere agli eventuali malfunzionamenti dovuti al cambio di data, che 
peraltro non si sono rivelati particolarmente dannosi e, soprattutto per i 
normali utenti domestici, non hanno comportato praticamente alcun disagio 
di rilievo.

Oggi l'anno 2000 ha una nuova possibilita' per fare paura: infatti il 2000 
e' un anno bisestile particolare che potrebbe provocare problemi 
soprattutto ai programmi scritti negli anni 70 e 80. Il fatto che il 29 
febbraio possa mettere in crisi alcuni software sembra strano, considerato 
il fatto che l'anno bisestile cade normalmente ogni 4 anni; secondo il 
calendario gregoriano, pero', questa regola non si applica agli anni 
divisibili per 100, esclusi pero' quelli divisibili per 400: questo cavillo 
potrebbe essere sfuggito a qualche programmatore che non si e' accorto che 
il 2000, oltre a essere divisibile per 100, lo e' anche per 400, e pertanto 
e' bisestile.

L'attesa per il disastro non e' di certo confrontabile con quella per 
l'anno 2000, ma potrebbe comunque provocare qualche disagio, in particolare 
per gli utenti di programmi un po' datati: in ogni caso a Washington hanno 
deciso di non prendere sottogamba quest'eventualita' e hanno riattivato la 
rete di controllo gia' utilizzata per il capodanno del 2000. Gli esperti 
terranno sotto controllo il mondo per due giorni, in caso si verificasse 
qualche anomalia, a partire dall'Australia, che provera' per prima l'ultimo 
brivido.

Stefano Bussolino

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** Telefono da polso? Motorola, si' grazie **
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 29 febbraio 2000]

Motorola l'aveva annunciato e immancabilmente ha tenuto fede alle promesse: 
ha presentato un telefono da polso che risiede in un orologio. Per adesso 
e' solo un prototipo, ancora in fase progettazione, ma presto sara' in 
vendita nei negozi.

Le caratteristiche: molto probabilmente sara' solamente a singola banda e 
sara' dotato di un filo, progettato per passare sotto il vestito 
dell'utente, per poi terminare in un auricolare; si potra' collegare a un 
Palm Pilot per navigare su internet, con un proprio brower specifico; sara' 
dotato di suoneria e di vibrazione e potra' essere attivato da comandi vocali.

Per adesso Motorola tiene ancora nascosta l'identita' di questa meraviglia 
che potrebbe rivoluzionare il concetto della telefonia cellulare, e lo 
stesso vale per la data della presentazione ufficiale. Rimaniamo in attesa.

Christian Falcone

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** PlayStation 2 in arrivo **
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 29 febbraio 2000]

Sony (http://www.sony.com) ha confermato la data di uscita della 
PlayStation 2 (PSX2), fissata per il prossimo 4 Marzo (in Giappone). Il 
prezzo consigliato dalla Sony e' approssimativamente di 39.800 yen (circa 
375 dollari al cambio attuale). Come gia' anticipato, la PSX2 puo' 
funzionare sia in posizione orizzonatale, come la PlayStation attuale, sia 
in verticale. La PSX2 e' dotata di una unita' CD/DVD e verra' fornita con 2 
controller analogici Dual Shock, che hanno la particolarita' di avere 
speciali funzioni di sensibilita' analogica persino sui bottoni. Le memory 
card saranno di nuovo tipo, con capacita' di 8 MB, e garantiranno un 
trasferimento dati 250 volte piu' rapido delle odierne memory card.

Al momento sono diponibili ufficialmente 12 titoli per la PSX2, 
naturalmente in formato DVD. La Sony ha anche annunciato che la 
commercializzazione della PSX2 in Europa e in America iniziera' verso la 
fine del 2000: giusto in tempo per il periodo natalizio.

Andrea Raviola

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** 3dfx & Voodoo al Cebit **
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com - 29 febbraio 2000]

La 3dfx ha effettuato al Cebit di Hannover una dimostrazione pratica della 
sua nuova scheda Voodoo 5 5000 PCI. In particolare e' stata fatta una prova 
su un computer dotato di una nuova versione di Quake 3, che sfruttava 
appieno le caratteristiche del T-Buffer implementato da questa nuova scheda 
video.

La prova e' stata di tipo "conservativo": il bus della Voodoo 5 era 
bloccato a 100 Mhz, contro i 166 Mhz che la scheda puo' raggiungere. La 
versione finale di questo modello dovrebbe avere un clock di 166 Mhz sia 
per il processore, sia per la Ram video (in questo caso si tratta di Ram 
video di tipo SGRam da 6 nanosecondi).

La curiosita' e' che questa scheda, come quelle che verranno in futuro, 
dovra' utilizzare un alimentatore esterno per il suo funzionamento, a causa 
dell'alto assorbimento di corrente elettrica dei chip grafici in parallelo 
(di tipo VSA100) e della Ram video.

Andrea Raviola
  
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