La ricerca comincia a dare i suoi frutti e già si coltivano graminacee con buone prospettive di resa.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-06-2007]
Provenienti dalla Cina e dal Nuovo Continente, sino a ieri si trovavano confinate negli orti botanici o in qualche giardino privato ma oggi si presentano come possibili fonti di bioenergia di seconda generazione.
Si tratta del miscanthus, specie autoctona cinese e di una specie di panìco chiamata switchgrass. Rispetto alle piante tradizionalmente viste come fonti di oli combustibili o di etanolo, presentano le carateristiche di poter essere completamente sfruttate, sia nella parte aerea che in quella radicale o rizomatosa.
Inoltre sono piante assai parche per quanto riguarda l'impoverimento del suolo, longeve (secondo la specie) dai quindici ai trent'anni, seminabili praticamente senza oneri aggiuntivi e non bisognose di concimazione o irrigazione.
Il bilancio energetico si presenta ancora lontano dall'ottimizzazione, attestandosi attorno al rapporto di uno a dodici nel caso del biodiesel e di uno a due nel caso dell'etanolo; ma i progressi in campo agricolo sono costanti e nulla vieta di immaginare piante OGM finalmente a uso industriale anziché alimentare.
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