Dopo un anno di censura, le pagine dell'enciclopedia opensource sono di nuovo aperte. La piccola fondazione noprofit dà lezioni di coerenza ai giganti dotcom.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-11-2006]
La versione in lingua cinese di Wikipedia è di nuovo accessibile. La conferma arriva direttamente dai volontari cinesi del progetto enciclopedico: le autorità cinesi hanno riaperto l'accesso a Wikipedia-Cina.
Per oltre un anno, studenti, ricercatori e utenti internet in Cina non hanno potuto usufruire della localizzazione cinese del progetto, ritenuto potenziale creatore di dissenso. Ma le pressioni del business, che richiedono maggiore apertura e internazionalizzazione, hanno indotto Pechino a un ripensamento.
Pian piano, senza dir niente a nessuno, lo scorso ottobre, i papaveroni cinesi hanno iniziato a consentire l'accesso alla versione inglese di Wikipedia. Ora c'è il via libera a quella cinese, naturalmente senza far parola con nessuno, men che meno con le agenzie di stampa.
Visto che le richieste di censura volontaria dei contenuti erano state rifiutate dalla fondazione noprofit Wikipedia, la chiusura fu inevitabile. Ora la notizia riporta un raggio di luce sul grigio panorama culturale cinese.
Tutti felici, volontari, studenti e ricercatori, ma niente entusiasmo: "non sappiamo quanto durerà" è il ritornello. È comunque una significativa vittoria per Wikipedia Cina, mai prona ai diktat di Pechino e oggi premiata per la coerenza.
Reporters senza Frontiere, l'ONG francese che si batte per la libertà di espressione, si è congratulata con Wikipedia per aver rifiutato l'autocensura, pratica ampiamente usata da Yahoo, Microsoft, Skype e Google. Secondo RSF, "la posizione ferma della fondazione dovrebbe essere da esempio per le società commerciali".
Non c'è molto da festeggiare, tutto sommato. Mancando la censura preventiva di Wikipedia, la presenza di quella governativa farà tuttavia sentire tutto il suo peso.
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