Un ospedale virtuale a Torino

A Torino da qualche anno è operativo il "Patatrac", un sistema di teleconsulto per grandi traumatizzati cranici. Attiva anche una "corsia virtuale" per i pazienti del reparto di chirurgia vascolare e generale.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-01-2004]

Se per esempio una persona rimane vittima di un grave infortunio su una pista del Sestriere e si possono effettuare, in collegamento con l'ospedale e senza spostare il traumatizzato, l'elettroencefalogramma, l'eletrocardiogramma, addirittura una Tac.

E' stata realizzata una "corsia virtuale" nel Policnico di Torino, per i pazienti del reparto di chirurgia vascolare dell'Università (Prof. Federico Ponzio) e chirurgia generale (Prof. Marcello Dei Poli).

In pratica, il paziente che deve ancora seguire una terapia ma ha superato la fase acuta o post-operatoria della malattia (e non corre un grave pericolo) potrà essere dimesso in anticipo per continuare la degenza in famiglia anziché in ospedale, con un grande vantaggio psicologico (è dimostrato che un malato nel proprio ambiente di vita recuperi molto più in fretta) ma continuando a essere sottoposto ad un controllo costante grazie ad un computer e a un'apparecchiatura che attraverso sensori, trasmetterà informazioni a distanza agli ospedali: battito cardiaco, funzionalità polmonare, anche la velocità del drenaggio dei liquidi nelle fleboclisi e le modificazioni delle diuresi nell'arco della giornata.

Molte patologie (come i pazienti gravemente diabetici, i neuropatici, cardiopatici, fino a chi ha subito un intervento di ortopedia, oculistica, otorinolaringoiatria), possono essere curate a casa con la tele-medicina. A ogni paziente verrà consegnata una valigetta telematica contenente l'attrezzatura.

Come già avviene nei reparti di terapia intensiva, la macchina memorizza la cartella clinica del paziente, conosce i valori vitali dei parametri vitali, e in caso di emergenza, a qualunque ora del giorno e della notte, è in grado di attivare un allarme collegato a una centrale operativa in ospedale e anche al cercapersone del medico curante.

Con un semplice comando sarà possibile modificare la terapia (come in reparto), fare intervenire un'ambulanza per riportare il paziente in ospedale, oppure tranquillizzare il paziente se l'allarme non è grave.

Il malato e il medico si parleranno ma, soprattutto, si vedranno almeno due volte al giorno (un giro della corsia virtuale) attraverso un monitor e una telecamera posta accanto al letto del paziente. Questa tele-medicina sarà riservata sia ai malati cronici che a coloro i quali hanno subito un'operazione.

A tutti gli effetti, sia clinicamente che legalmente, il paziente sarà ricoverato anche se si trova a casa e la dimissione vera e propria dall'ospedale avverrà con un clic che chiude il file telematico della cartella clinica.

I medici di famiglia potranno, attraverso una "password", leggere la cartella clinica dei loro assistiti. Secondo il Prof. Mario Nano, chirurgo, direttore del Dipartimento di Fisiopatologia delle Molinette e responsabile del progetto della Regione Piemonte per la Telemedicina "la corsia virtuale non presenta il pericolo di attenuare il rapporto umano paziente chirurgo, che è un legame particolare, molto forte, viscerale", perché nasce, dice il clinico "da un rapporto fisico, da una violenza necessaria per curare, che il paziente autorizza il chirurgo a fare sul proprio corpo e che rende il rapporto chirurgo-paziente ancora più forte del normale rapporto medico-malato", anzi "le tecnologie telematiche e la videocomunicazione rendono ancora più frequente, assiduo questo rapporto".

Il rischio, semmai, dice Nano è "che il paziente così ben controllato e a proprio agio nel suo ambiente familiare si senta così rassicurato da non voler uscire dall'"ospedale virtuale" che è diventato il suo domicilio.

I vantaggi sono, quindi, innanzitutto per il paziente ma anche di riduzione dei costi e di migliore utilizzo del personale infermieristico.

Ci saranno due centrali: all'Agnelli di Pinerolo terranno sotto controllo chi viene da un reparto di medicina, al San Luigi di Orbassano chi ha subito un'operazione.

A regime il progetto riguarderà 45 pazienti, che potranno trovarsi anche in regioni molto lontane dal Piemonte, basterà un familiare che abbia un po' di dimestichezza con il Pc.

Questo sistema di tele-medicina sarà utilizzato anche per il controllo dei parametri vitali degli allievi prima e dopo le gare delle Olimpiadi invernali di Torino, previste nel 2006.

Il progetto della Regione Piemonte, ci dice sempre il Prof. Mario Nano, che insieme al Dott. Massimiliano Motta, lo coordina, sia ancora più ambizioso.

Si tratta di informatizzare integralmente la sanità regionale per disegnare l'ospedale del futuro che sarà "piccolo, concentrato, selettivo, riservato solo all'acuzie" mentre "tutto il resto potrà e dovrà essere curato a domicilio", "un reparto avrà solo 5 posti letto e 20 monitor per controllare i posti letto domiciliari". Questo comporterà una riqualificazione del personale infermieristico che potrà avere un ruolo pari anche se diverso rispetto al medico.

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Pier Luigi Tolardo

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