I notebook degli studenti erano utilizzati per controllarli anche a casa, in remoto, tramite le webcam integrate.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-02-2010]
Gli studenti delle scuole superiori di Filadelfia, negli Stati Uniti, finora si sono probabilmente considerati fortunati: il locale distretto scolastico di Lower Merion ha infatti fornito loro un laptop a testa in base all'iniziativa one-to-one, creata con l'intento ufficiale di aiutare nello studio anche tramite le nuove tecnologie.
A incrinare questo scenario positivo è però arrivata la ramanzina fatta dal vicepreside a Blake Robbins, uno dei 1.800 ragazzi coinvolti nel programma, "per aver tenuto un comportamento inappropriato nella propria casa", accusa sostenuta con delle fotografie ottenute con ogni evidenza tramite la webcam integrata nel laptop.
È nata così la class action - promossa dal padre di Blake e condotta in rappresentanza di tutti gli studenti nella stessa situazione - che ha messo sotto accusa il distretto scolastico, il quale si sarebbe arrogato il diritto di usare i portatili consegnati ai ragazzi come mezzi di sorveglianza.
I genitori degli studenti ora cercano il riconoscimento dei danni subiti per violazione della privacy, furto di informazioni private e intercettazione illegale.
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