Aggiungendo funzioni via via, è diventato "gonfio ed enorme", perdendo efficienza. Il guaio è che non c'è rimedio.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-09-2009]
Linux cresce, supporta sempre più dispositivi e conquista nuove funzioni a ogni release; il risultato, però, non è interamente positivo.
In questi giorni si tiene a Portland, negli Stati Uniti, la LinuxCon, evento cui partecipa anche Linus Torvalds.
James Bottomley, ingegnere di Novell e uno dei mantainer del kernel, durante una tavola rotonda ha citato uno studio interno secondo il quale per ogni rilascio del kernel le prestazioni sono calate del 2% circa, per un calo totale del 12% nelle ultime 10 release; ha poi chiesto a Linus se questo rappresenti un problema.
Il vero guaio è, secondo Torvalds, che non c'è in vista una vera soluzione; ogni aggiunta di funzioni peggiora la situazione, sebbene la stabilità del kernel non venga per questo compromessa: "Scoviamo i bug con la stessa velocità con cui li introduciamo - anche se il codice aggiunto cresce" ha spiegato Linus Torvalds.
Una via d'uscita non c'è, almeno non nell'immediato: "è inaccettabile, ma probabilmente anche inevitabile" che Linux ingigantisca a questa maniera, almeno nell'opinione di colui che ha creato la primissima versione e si rattrista un po' nel constatare che non si tratta di "quel kernel semplificato, piccolo e iperefficiente che ho immaginato 15 anni fa".
Bottomley, tuttavia, non è pessimista: "In conclusione ci aspettiamo che quel 12% torni là dove dev'essere, e che qualcuno salti fuori con un piano per farlo" ha concluso scherzando. "È questo l'open source".
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