Negli USA la prima causa legale per un CD audio protetto - Seconda Parte

Comunicare dati personali a sconosciuti è pericoloso!



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-09-2001]

Leggi la prima parte

Nome, cognome e email sembrano poca cosa? Ebbene, se tale pratica prendesse piede, considerando anche quanto desumibile dai logs delle macchine che gestiscono il servizio, i Signori della Musica sarebbero rapidamente in grado di sapere molto sui consumatori. Pensateci un attimo: utilizzando quel servizio voi fate sapere a sconosciuti come vi chiamate, come rintracciarvi, qual è il vostro provider. Inoltre dite loro che avete un collegamento ad Internet e di quale tipo, che possedete un pc, che lo usate per ascoltare musica e quale musica acoltate.

E sarà anche chiaro quale software utilizzate.

Può sembrare uno scenario un po' troppo orwelliano, ma, molto più semplicemente, è una faccenda analoga a quella delle fidelity cards dei supermercati: in cambio di 100 lire di sconto sulle sottilette, rivelate tutto sui vostri consumi e le vostre abitudini. Quattro calcoletti, e il direttore del supermercato saprà che ieri avete avuto ospiti a cena, quanti erano e qual era il menu. Se poi i vostri ospiti sono clienti della stessa catena, non è escluso che riesca a capire di chi si tratta...

Solo che nel caso del CD protetto non viene fatto nessuno sconto: anzi, privandolo di alcune caratteristiche di sicuro interesse per l'acquirente, se ne abbatte il valore economico.

Ma fortunatamente il mondo non è ancora completamente "globalizzato". A quanto pare, gli importatori australiani per la Music City hanno preteso la consegna di CD non protetti, per timore di boicottaggi sul mercato interno. Risultato: mentre ai discografici di Pride veniva comunicata la citazione in giudizio, otto delle quindici canzoni include nel CD erano liberamente scaricabili dalla Rete in formato MP3. Insomma, ancora una volta siamo al ridicolo.

L'Australia sia maestra: se comperate un CD e scoprite che è protetto, ascoltatelo e, a meno che non si tratti di un album di bellezza tale da renderlo assolutamente irrinunciabile, riportatelo al negozio e pretendete la restituzione di quanto pagato. E' facile trovare un appiglio: la maggior parte degli schemi di protezione crea problemi con alcuni tipi di lettori, o peggiora la qualità audio. Se è vero che le prime analisi del fatturato derivante dalla vendita di CD protetti rivelano una sostanziale uniformità degli introiti con quelli derivanti dai CD non protetti, il boicottaggio da parte dei consumatori (unito al rischio di grane legali) potrebbe essere un argomento così forte da convincere i discografici ad agire su altri fattori: per esempio, finalmente, il prezzo.

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