Telecom Italia non smentisce la notizia che circola da qualche giorno sui maggiori organi di stampa nazionali: ci sarebbero trattative in corso tra il management di Seat-Telecom Italia e quello delle Pagine Utili, le "Pagine Gialle" di Berlusconi, per la vendita di questa società a Seat. Riflettiamo sul perchè di questa operazione, e ci chiediamo se passerà al vaglio dell'Antitrust.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-07-2002]
Ormai è certo: ci sono trattative in corso tra Seat-Telecom Italia e Pagine Utili, la società di elenchi telefonici di proprietà della famiglia Berlusconi, per l'acquisto di Pagine Utili da parte del più grande gruppo telefonico, leader nella stampa e nella raccolta pubblicitaria per gli elenchi telefonici.
Dopo mesi di smentite da parte di Telecom Italia, ormai si ammette che qualcosa c'è e che la soluzione della cessione delle Pagine Azzurre (non c'è ironia: è quello il loro colore prevalente) a Tronchetti Provera, secondo alcuni, sarebbe imminente.
Pagine Utili è stata l'ultima creatura di Marcello Dell'Utri, l'amico e compagno inseparabile di Berlusconi, oggi deputato di Forza Italia, prima che Berlusconi entrasse in politica. Dopo aver acquisito con Pubblitalia la quota maggiore del mercato pubblicitario televisivo, una quota importantissima di quello editoriale e la leadership nel settore delle affissioni, sembrava naturale a Berlusconi & Co. espandersi nel settore della raccolta di pubblicità per gli elenchi telefonici, realizzando sinergie con il resto della raccolta pubblicitaria: così sono nate le Pagine Utili.
Gli unici successi conseguiti sono sul piano legale: Pagine Utili è riuscita a ottenere dall'Autority che si ponesse un limite temporale al monopolio di Seat sia sulle Pagine Bianche che sulle Pagine Gialle, e che le Pagine Gialle venissero distribuite in momenti diversi dall'Elenco ufficiale del telefono (sic!).
A parte questo, Pagine Utili non è riuscita a scalfire il monopolio di Seat, che da statale è diventata privata, e poi dai privati è stata rivenduta a peso d'oro alla Telecom, che già ne era proprietaria.
Nonostante tutte le peripezie, come l'acquisto avaro di risultati della Tv La7, o la fusione con le attività Web di Tin.it che ha portato Seat sulle montagne russe della Borsa, Seat non ha mai perso la posizione predominante sul business degli elenchi telefonici, che dal cartaceo è passato al Web.
Il prossimo anno sarà, però, cruciale per Seat: l'Autority per le Comunicazioni ha deciso la liberalizzazione degli elenchi telefonici e della raccolta pubblicitaria. Le Pagine Bianche dovranno essere stampate e distribuite da societa diverse per aree territoriali, che potranno essere distribuite con aste o altri metodi. Lo stesso Elenco Ufficiale degli abbonati al telefono, comprensivo dei numeri dei gestori di telefonia fissa diversi da Telecom Italia e dei numeri di telefonia mobile, non potrà comunque essere gestito come banca dati da Telecom Italia ma da un organismo indipendente, come recentemente ha deciso l'Autority per le Comunicazioni.
L'acquisto di Pagine Utili da parte di Seat eliminerebbe dalla circolazione l'unico potenziale concorrente italiano, che potrebbe sottrarre a Seat una parte del mercato liberalizzato. Solo così si spiega un'operazione che è in controtendenza rispetto a una politica di dismissioni massicce da parte di Telecom Italia di partecipazioni e aziende in Italia e all'estero. Una volta tanto Tronchetti Provera comprerebbe anzichè vendere, per evitare una drastica riduzione di valore della sua Seat.
Il problema è se un'operazione del genere può trovare l'approvazione dell'Antitrust europeo e italiano e dell'Autority per le Comunicazioni che, difficilmente, possono ammettere che il monopolio che hanno fatto uscire dalla porta rientri dalla finestra.
L'unica via di uscita può essere la successiva vendita da parte di Telecom Italia (ma a chi? a stranieri? alla Rizzoli? alla De Agostini?) del forte polo italiano delle directories che si verrebbe a formare con la fusione Pagine Gialle-Pagine Utili.
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