OK, scommetto che avete seguito il link al "sito Microsoft" e che, almeno per un attimo ci siete cascati: il fake è veramente ben realizzato, complimenti a chi ha messo in piedi lo scherzo.

Immagino che, increduli, abbiate anche controllato l'URL, e quel http://www.microsoft.com... vi abbia, in qualche modo, convinti di essere capitati proprio là dove il link "diceva" che vi avrebbe portati.

Bene, quando gironzolate per il Web non fidatevi mai e controllate sempre tutto due volte. Diamo un'occhiata ravvicinata all'URL

e, in particolare, a quel che segue microsoft.com: la "&" deve indurci immediatamente in sospetto. Infatti, l'ampersand è il carattere che, negli URL, separa i parametri di una GET HTTP, pertanto deve sempre essere preceduto, a sua volta, da un parametro (che ha la forma nome=valore): il primo di essi è sempre separato dal percorso (dominio+path+file) mediante un punto interrogativo.

Ma tutto il gioco è comandato dalla "@": quando il browser ne individua una in un URL, assume che tutto quanto la precede sia, se non contiene caratteri speciali (quali ad esempio "/" e "?"), uno userid e che tutto ciò che la segue sia il vero URL da navigare, al quale passare lo userid in caso di richiesta di autenticazione. In effetti, immediatamente a destra della "@" c'è un indirizzo IP (212.254.206.213), seguito da un percorso: è questo il sito che avete raggiunto poco fa; inutile dire che non c'entra assolutamente nulla con Microsoft.

Molti di voi, probabilmente, hanno più volte utilizzato quella strana sintassi per collegarsi col browser a server FTP non anonimi.

E questo è solo uno (il più semplice) dei molti trucchi a disposizione dei web-furboni per sviare il navigante ignaro e fiducioso: non a caso tutti i siti (seri) dedicati al commercio elettronico gestiscono la comunicazione mediante un canale sicuro HTTPS, che prevede l'autenticazione del server mediante certificato digitale. Approfondiremo questo discorso in un prossimo futuro.

Quanto al nostro scherzetto, è interessante segnalare che Opera segnala di avere individuato un URL sospetto, mentre Netscape e Mozilla vi ci portano senza fiatare.

Questo articolo CONTINUA...

1 - Colpo di scena: Microsoft acquisisce Red Hat
2 - E... se fosse una bufala?

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