Progetto Mostra/Evento AHA
Activism-Hacking-Artivism

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a cura di Tatiana Bazzichelli
Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea
Roma, 08 febbraio - 01 marzo 2002

1. Introduzione
In questa schermata si presenta il progetto per la realizzazione della mostra-evento presso il MLAC (Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea) dell’Università La Sapienza di Roma, la cui inaugurazione è prevista il giorno 8 febbraio 2002, ore 18.00.

Titolo del Progetto:
AHA: Activism, Hacking, Artivism
Making Art Doing Multimedia

2. L’idea
Punto di partenza di questa riflessione sono le manifestazioni di luglio contro il vertice del G8 di Genova, insieme alle proteste avvenute negli ultimi mesi ad opera di un movimento che contesta i meccanismi di progressiva “commercializzazione” dei diritti umani, attuati nell’ottica di un paventato benessere mondiale. Anche se apparentemente ciò che è rimasto a testimonianza di quei giorni è stata una dura repressione, numerosi episodi di violenza e l’offuscamento degli obiettivi portati avanti dai Forum Sociali, in realtà è emerso un importante fattore:

la capillare capacità del movimento di portare avanti le proprie idee attraverso un uso consapevole e autogestito dei media.

Gli stessi media ufficiali hanno in prima istanza attinto ai media indipendenti per avere il proprio materiale da diffondere, la presenza di numerose telecamere amatoriali durante le manifestazioni ha evidenziato il bisogno-desiderio di riportare certi avvenimenti attraverso un occhio critico e non strumentalizzato. Anche per chi non è stato presente ai cortei c’è stata la possibilità di seguire in tempo reale gli avvenimenti, attraverso alcuni siti internet (per es. Indymedia Italia, Isole nella Rete, Tactical Media Crew), un circuito di radio indipendenti (Radio GAP), e questo è avvenuto con pochi mezzi a disposizione e secondo modalità comunicative diffuse in maniera capillare.

Oggi tutto questo è una realtà, ma la capacità di autogestire consapevolmente i media, in maniera indipendente e dal basso, non è una novità di questi mesi. Già dagli anni Settanta, ma in Italia soprattutto dagli anni Ottanta, nei circuiti di movimento si è portato avanti il discorso di collettivizzare la tecnologia e di produrre informazione dal basso: processo nato con la diffusione delle macchine fotocopiatrici che ha permesso di realizzare le fanzine autogestite, con la diffusione dei computer e del modem che ha portato alla nascita delle prime BBs amatoriali, con lo sviluppo della tecnologia digitale che ha portato alla progressiva integrazione dei mezzi audio, video e rete.

E partendo da questa integrazione mediatica nei circuiti di comunicazione indipendente nasce l’idea di realizzare una mostra, che più che una mostra vuole essere un processo aperto, in cui vengono associati percorsi collettivi che sfruttano attivamente i media, al fine di presentare la realtà del presente attraverso un occhio vigile, un occhio che cerca di costruire azioni invece che rappresentazioni del reale. Un discorso che vuole favorire una riflessione sull’attuale uso autogestito dei media, voltandosi anche verso il decennio passato, fondamentale per porre le basi delle pratiche di oggi.

Il discorso dell’uso critico e autogestito dei media riporta direttamente al panorama della sperimentazione artistica che fa uso del digitale. Non più opere ma processi, non più staticità ma impermanenza, non più originalità ma riproducibilità, non più rappresentazione di un unico genio ma azione collettiva. Interazione, contaminazione, processi aperti, pratiche reali. Discorsi collettivi che mettono in relazione diverse entità non guidate dalla logica del profitto, non rappresentate da slogan etichettanti, ma dall’idea che è possibile farsi la propria comunicazione e che la tecnologia è facile. Che è spesso è più costruttivo essere artigiani invece di artisti. E che la tecnologia, come l’arte, può essere criticizzata, guardata dall’interno, smontata e rimontata secondo combinazioni inedite, hackerata per produrre azioni e re-azioni. L’arte è facile, la tecnologia è facile.

Il concetto di arte si sposta verso quello di pratica reale, in cui si punta a creare contesti di scambio accessibili a tutti coloro che concepiscono come prioritario l’agire sul rappresentare. Per questo il visual del Progetto è il tubetto della colla di qualche tempo fa chiamata UHU, sigla trasformata in AHA, che sta per Activism, Hacking, Artivism per ricordare il concetto di costruire, fare, creare con le proprie mani da zero: Making Art Doing Multimedia.

Questo evento, quindi, vuole mettere in luce come, attraverso il concetto di autogestione mediatica, si possa organizzare la propria mappa critica della realtà, originando processi artistici contaminabili e strategie comunicative capaci di fare autonomamente informazione.

3. Mediattivismo: Performance + Video + Radio + Rete + Testi
Partendo dal presupposto che oggi più che mai la realtà sociale è interpretabile attraverso i meccanismi di costruzione dell’immaginario e che i processi economici e politici sono strettamente correlati alla rappresentazione mediatica di questa realtà, si vuole presentare un modo di fare informazione al di fuori delle logiche di profitto, e di conseguenza un modo diverso di affrontare il presente. E questo è possibile andando ad agire direttamente all’interno dei circuiti mediatici e all’interno delle stesse strategie comunicative, comprendendone la logica e appropriandosene in maniera critica.

Nell’ambiente espositivo sarà evidente l’integrazione fra i diversi media, utilizzati secondo modalità collettive e autogestite. L’integrazione di opere video, progetti in Rete, trasmissioni radio, selezione di testi sul mediattivismo, il tutto armonizzato in un ambiente “percettivo” a cura della compagnia teatrale Neguvon, renderà evidente il concetto di fare network.

Network come capacità di utilizzare la tecnologia per portare avanti progettualità integrate, che vadano ad agire direttamente nei meccanismi di costruzione dell’informazione, e di conseguenza, capaci di agire nei circuiti di produzione degli equilibri/squilibri sociali.

4. Il progetto
L’idea cardine di questo progetto è portare la sperimentazione creativa all’interno della vita reale, le dinamiche collettive, l’impegno sociale e politico, superando i concetti di originalità artistica e immobilità da collezionare…e nello stesso tempo portare tutto questo in un museo per dimostrare che i luoghi di produzione della cultura sono altrove…portare la vita dentro un museo per aprirne non solo le porte ma anche le mura.

Aprire un museo alle relazioni collettive e ad un tipo di arte impossibile da mercificare, proprio perché supera la stessa idea di arte, ma si fa network di entità autonome, che oggi sono qui, domani sono già in mutazione, come del resto muta la nostra stessa esistenza. Ciò che è esposto in un museo è la conseguenza di tali processi vitali: con questo progetto si vuole portare questi processi dentro un museo, perché è con il fare, l’azione, le pratiche reali che si genera il nuovo.

I gruppi coinvolti nel progetto sono tutti attualmente attivi nell’ambito dei circuiti indipendenti e condividono la medesima attitudine all’autogestione della tecnologia e dei mezzi di comunicazione, per proporre una visione critica del reale in cui riconoscersi. Azioni oltre le rappresentazioni, processi creativi aperti e condivisibili.

I collettivi coinvolti costituiscono un network di entità indipendenti e agiscono attivamente nell’ambito mediatico, tecnologico e artistico: il progetto nasce con l’idea di dare forma a tale network all’interno del MLAC, integrando video, rete, radio e testi scritti. Questo per favorire la riflessione su tale pratiche e rendere evidente la loro forza sperimentativa e mediatica. Soprattutto perché attuate con mezzi poveri e secondo dinamiche autogestite.

Ogni media utilizzato scorre su un triplo binario attraverso cui dare voce alle forme dell’autogestione: l’attivismo politico (Activism), l’attivismo tecnologico (Hacktivism), l’attivismo artistico (Artivism). Aldilà di ogni sterile classificazione, queste componenti risultano strettamente integrate in forma di network, proprio per le loro costanti contaminazioni reciproche. Ciò che si vuole mettere in luce è la commistione continua fra attivismo politico, hackeraggio e arte intesa come pratica reale.

4.1 Performance
Si prevede di realizzare un allestimento della mostra che ricordi la storia e le immagini del movimento cyberpunk, che ha posto le basi del movimento attuale. Il tutto sarà inserito in un’ambientazione “percettiva”, realizzata con sculture in ferro create dal gruppo Neguvon/Lius Corporation, autori di performances, rappresentazioni in movimento, immagini, trasmissioni radio (Fuori Schema su Radio Onda Rossa). Durante l’inaugurazione dell’8 febbraio, il gruppo Neguvon metterà in scena una performance nella sala del MLAC.

4.2 Video
Sono state realizzate tre videocassette VHS, una sull’Activism (180’), una sull’Hacking (90’) e una sull’Artivism (120’).
La sequenza dei video è a cura di Tatiana Bazzichelli; la compilazione video è a cura di Antonio Glessi/GMM (Giovanotti Mondani Meccanici), il cui contributo è stato fondamentale per realizzare queste tre videocassette.

I contributi video sull’Activism, Hacking e Artivism verranno proiettati nelle pareti del Museo secondo un programma giornaliero e saranno organizzati in questo modo:


Activism:
Contributi video su Genova/G8 2001 e sull’11 settembre 2001.

01

I want

Tommaso Tozzi

1992

06:00

02

Solo Limoni

Giacomo Verde

2001

45:00

03

Teatro del disturbo elettronico

Intervista con Ricardo Dominguez

Candida TV

2001

07:00

04

Supervideo>>>G8

Candida TV

2001

36:00

05

Gin8

GMM/MyTv

2001

01:19

06

Genova 2001

aggiornamento#1

+upgrade 0.1

italy.indymedia.org

2001

44:00

07

Karma

GMM/MyTv

2001

01:07

08

9.11

11 settembre 2001

Indipendent Media Center di New York

(sottotitoli in italiano: italy.indymedia.org, Candida TV)

2001

30:00

09

Tu vuo’ fa’ ‘o talebano

GMM/MyTv

2001

02:57

10

Papaveri & Burka

GMM/MyTv

2001

02:36

11

Arrivano i nostri

GMM/MtTv

2001

01:27

12

Vu' cumprà o' mullah?

GMM/MtTv

2001

03:07

11

Te piace o' presepe?

GMM/MyTv

2001

03:09

Proiezione: ven 8, lun 11, giov 14, mar 19, ven 22, mer 27 febbraio 2002

Hacking:

Contributi video sulla storia della telematica amatoriale, sugli hackmeeting e progetti free.

01

ECN European Counter Network

Strano Network

1989

06:00

02

Hacker Art

Tommaso Tozzi

1990

05:00

03

Interzone/Informa

Mau, Pdg, Felix

1991

07:00

04

Tape Type Trick

Massimo Contrasto

1991

05:03

05

Metanetwork

Tommaso Tozzi

1992

04:00

06

Strano Network

Strano Network

1993

03:00

07

VirtualTownTv-VTTV

Tommaso Tozzi

1994

01:00

08

Ginevra Report

Mariano Equizzi, INTERACT-2LP-ITER RES.

2001

12:00

09

AvANa – Forte Prenestino

Intervista a Arturo Di Corinto e Stefano Lotti

1999

07:00

10

New Order

Mariano Equizzi, INTERACT-2LP-ITER RES.

2001

07:00

11

HKM2K

Candida TV

2000

06:00

12

Promo Fiction Gino n.1

GMM/MyTv

2001

02:00

13

HKM01

Candida Tv

2001

09:00

14

CRASH

Mariano Equizzi,

Luca Liggio,

ToneWithoutFlow

2001

09:00

15

Teatro del disturbo elettronico

Intervista con Ricardo Dominguez

Candida TV

2001

07:00

Proiezione: ven 8, mar 12, ven 15, mer 20, lun 25, giov 28 febbraio 2002

I video di Candida saranno acquistabili presso la segreteria del MLAC durante l’inaugurazione e durante lo svolgimento della Mostra AHA.

Artivism:

Contributi video hacker-artistici

01

Giovanotti Mondani Meccanici contro Dracula

GMM (Giovanotti Mondani Meccanici)

1984

11:42

02

Vampirinthia

Tommaso Tozzi

1987

06:51

03

Fine Fine Millennio

Giacomo Verde

1983-87

11:00

04

Faster and Faster

Federico Bucalossi

2001

01:00

05

Thinking Different Human Project n.1

Federico Bucalossi

2000

01:00

06

Thinking Different Human Project n.2

Federico Bucalossi

2000

01:00

07

Where is the limit?

Federico Bucalossi

2001

02:00

08

Tutto quello che rimane - I video messaggio

Giacomo Verde, Sambin, Allegro

1993

21:00

09

Gino the chicken lost in the net – A prayer

GMM (Giovanotti Mondani Meccanici)

1995

02:43

10

Installazione interattiva con il Mandala System

Massimo Contrasto

1993

04:15

11

Il reato del corpo

Federico Bucalossi

con Davide Parri e Stefano Cosimi

1997

05:00

12

Performance Briganti

Neguvon

2001

01:13

13

Mother Galaktica vs. Tremal Nike

GMM/Frontiere

2000

03:30

14

Nastro Meccanismo #3

Massimo Contrasto

1993

06:00

15

I want

Tommaso Tozzi

1992

06:00

16

Minimal TV (demo)

Quinta Parete Network

2001

07:00

Proiezione: ven 8, mer 13, lun 18, giov 21, mar 26 febbraio, ven 1 marzo 2002

4.3 Rete
A) Si prevede 1 computer con interfaccia che rappresenta la rete dei siti dei diversi collettivi/soggetti coinvolti, con possibilità di collegamento on-line.

Activism:

Hacking:

Artivism:

B) In un altro computer sarà consultabile il CD-Rom di Strano Network Le giornate di Genova, cronache dal g8, in cui sono visibili immagini, testi e file audio (Radio GAP).

Il gruppo Strano Network propone agli spettatori l’acquisto delle copie del CD-Rom Le giornate di Genova, cronache dal g8, durante l’inaugurazione e durante lo svolgimento della Mostra AHA, presso la segreteria del MLAC.

L’acquisto del CD-Rom è a sottoscrizione: il ricavato sarà devoluto al gruppo Strano Network per le spese legali delle inchieste sul Netstrike. (Per info: www.netstrike.it)

C) In un altro computer, sarà navigabile la versione accessibile del sito del MLAC (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea de La Sapienza) www.luxflux.net.

Il progetto è a cura di Claudio Parrini, Ferry Byte e Arclele.

Qui di seguito, è riportata la proposta di:

Claudio Parrini, Arclele e Ferry Byte,

in occasione del
Progetto Mostra/Evento sul Media Attivismo
AHA: Activism-Hacking-Artivism
Making Art Doing Multimedia

ospite presso il
Museo Laboratorio Arte Contemporanea
Roma-Febbraio 2002

propongono come "propria" opera d'arte la realizzazione di una versione
accessibile del sito del Museo
http://www.luxflux.net

Il sito originale - al pari di molti altri siti di interesse pubblico -
risulta infatti inusabile ed inaccessibile per larghe fasce di utenza telematica.
La versione accessibile da noi progettata e prodotta viceversa risulta
sicuramente e facilmente interpretabile da qualsiasi utenza: sia essa una
persona cieca che utilizza uno screen-reader vocale per navigare sul web,
una persona che soffre di disturbi psico-motori oppure, solo per concludere
con un altro esempio chiarificatore del concetto di accessibilita', una
persona ipovedente che utilizza un software ingranditore dello schermo da
leggere.

La versione accessibile del Museo e' volutamente incompleta ma accompagnata
da un'analisi del sito orginale sotto il profilo dell'usabilita' ed
accessibilita' al fine di testare realmente la volonta' di uno dei pochi
enti pubblici che hanno dimostrato sensibilita' verso questo argomento e
verificare nel futuro se questa sensibilita' verra' concretizzata con il
completamento della versione accessibile e l'aggiornamento che - ricordiamo
- dovrebbe essere sempre realizzato parallelamente agli aggiornamenti
effettuati sulla versione originale.

Nel panorama dei siti di interesse pubblico, malgrado l'Aipa ed altri
organismi si accaniscano - potremo dire a questo punto - grottescamente,
per elaborare e trasmettere regole inerenti il dovere di costruire siti
accessibili per chiunque indipendentemente dalle proprie caratteristiche
fisiche o dotazioni software/hardware - la maggior parte dei Comuni, come
ad esempio quello di Milano
http://www.comune.mi.it ed anche la stragrande
maggior parte dei servizi nazionali di interesse pubblico come le FS
http://www.trenitalia.it, continuano a fregarsene bellamente di queste
"regole".

Il Museo Laboratorio Arte Contemporanea di Roma crediamo abbia cosi'
concretamente fatto un primo passo - grazie anche alla concessione di
mettere in evidenza questo stesso comunicato ed i link ad xs2web
http://www.ecn.org/xs2web/ e al clarr
http://users.iol.it/buste/clarr/index.htm (le attivita' piu' "hacktivst",
rispettivamente nello scenario nazionale italiano ed in quello locale
romano, nel promuovere un Web accessibile ed usabile) - a diffondere
un'idea artistica ed insieme profondamente etica di fare comunicazione in Rete.

Ringraziamo quindi Tatiana Bazzichelli per averci traghettato verso questo
esperimento di abbattimento delle barriere elettroniche per chi di barriere
nel reale ne ha gia' troppe, ed il Museo Laboratorio Arte Contemporanea
anche per aver acconsentito ad affiancare alla propria homepage di partenza
un tentativo di offrire la possibilita' veramente a tutt* di seguire il
percorso adatto al proprio ipertesto di percezioni.

Cladio Parrini, Ferry Byte, Arclele
212.66.96.27 31 gennaio 2002

4.4 Radio
Si prevede l’ascolto dei file audio di Radio GAP, registrati durante il G8 di Genova, ascoltabili attraverso il Cd-Rom di Strano Network Le giornate di Genova, cronache dal g8. (Radio GAP - Global Audio Project,
www.radiogap.net)

4.5 Testi
Durante l’inaugurazione sarà allestito un banchetto di autoproduzioni. Nelle pareti del museo, saranno inserite le copertine delle storiche riviste Decoder e Neural.

comunicato stampa
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