Cassandra Crossing/ Congiuntivo, virgola e bit

Marco A. L. Calamari
4 min readFeb 10, 2021

(441) La Rete e le nuove tecnologie promuovono la selezione naturale; cosa perdiamo e cosa guadagniamo?

15 agosto 2019 — Il principio di selezione naturale premia le nuove abilità e fa scomparire quelle vecchie ed ormai inutili.

Riconoscendosi parte integrante di ciò che sta scomparendo, Cassandra ha messo in fila alcuni suoi pensieri e, a beneficio dei 24 irriducibili lettori che la seguono anche a ferragosto, li esporrà in questa paginetta estiva.

Andiamo con ordine.

Il congiuntivo, o meglio l’incapacità di usarlo correttamente fino ad arrivare alla completa ignoranza di questo antico ramo della grammatica italiana dei verbi, è diventato oggetto di battute umoristiche, da Razzi fino a politici più standard ed ancora sulla cresta dell’onda.
Ma a cosa serve un congiuntivo, e perché era obbligatorio imparare ad usarlo nello scorso millennio?

Beh, rifuggendo le definizioni più precise ed autorevoli dell’Accademia della Crusca, che comunque ultimamente ha preso decisioni abbastanza discutibili, il congiuntivo rappresenta una peculiarità, anzi una caratteristica della grammatica italiana, che permette, tra l’altro, di sottolineare la struttura di una frase e rendere più efficace la sua suddivisione in proposizioni.
Secondo Wikipedia la sua funzione basilare è quella di indicare un evento soggettivo, irreale, non sicuro, ipotetico o non rilevante. Rispetto all’indicativo che esprime il piano oggettivo della realtà, il congiuntivo sottolinea invece la dimensione soggettiva, individuale.

Insomma, in buona sostanza una caratteristica che consente di “dotare” un discorso di sfumature, che arricchiscono e precisano il significato che l’autore voleva esprimere.
Tuttavia perché questo processo di comunicazione “aumentata” avvenga, ambedue le parti devono possedere queste nozioni, ed essere in grado di usarle correttamente per estrarre i significati aggiuntivi dal discorso.

Molte lingue europee possiedono il congiuntivo, altre, tra cui l’inglese, no.
Ed anche se l’uso del congiuntivo è sempre stato un problema per molti, la sua abolizione dal normale parlare e scrivere rappresenta la perdita di una opportunità di comunicazione in più.
Non so quanto la scuola dell’ultimo ventennio c’entri con questa perdita, e quanto sia invece dovuto alla selezione naturale che ha favorito l’emersione di altre abilità, linguistiche o meno.
in buona sostanza, il congiuntivo, come l’appendice, ha perso la sua funzione e provoca solo fastidi; è rimasto come nicchia ecologica per i puristi ed è divenuto fonte di irritazione e problemi per la maggioranza.

La virgola è un segno di punteggiatura elementare, usata principalmente per separare le proposizioni in un periodo.
In italiano la proposizione è l’unità elementare del discorso con un senso compiuto, composta da un soggetto, un predicato e vari complementi; tipicamente la virgola si usa per delimitare le singole proposizioni.
Altri segni di punteggiatura ancora più ignorati della virgola, hanno scopi meno elementari.

Cosa implica il mancato uso, o peggio l’uso errato della virgola?
Nel caso meno dannoso che la separazione delle proposizioni deve essere “dedotta” da altre caratteristiche del periodo, tipicamente dai significati delle singole parole e dei loro “raggruppamenti”.
La presenza della virgola aiutava a convogliare il significato, rendendo inequivocabile la suddivisione in proposizioni ed agevolando così il lungo viaggio che, partendo da segni scuri sulla carta o su un monitor, permette al nostro cervello di comprendere il significato in essi contenuto.

Il Bit: la struttura sottostante molte delle tecnologie ubique di larghissimo uso è ciò che distingue le tecnologie digitali da quelle analogiche.
Chi riesce ad interpretarlo, od almeno ne conosce l’esistenza, è in grado di percepire le tecnologie digitali ubique sottostanti il piano della realtà percepita.
Semplificando al massimo, coloro che “conoscono il bit” si rendono conto, anche se in maniera vaga, che il fatto che lo schermo dello smartphone si sposti quando ci passano un dito sopra è frutto di una serie di complesse strutture sottostanti ma non percepibili.
Chi invece non lo conosce, considera lo spostamento dello schermo una cosa “naturale”, espressione e frutto dell’ordine naturale delle cose. Da questo ad arrivare ad un misticismo tecnologico il passo è brevissimo.

Riassumendo:

La scomparsa del congiuntivo ci priva della possibilità di introdurre nel discorso significati e sfumature che ne arricchiscono il significato e lo rendono più facilmente interpretabile.

La scomparsa della virgola, od almeno di un suo uso diffuso e corretto, rende più faticoso e prono ad errori estrarre il significato da un periodo di più di una riga, fino ad impedirne la formazione ed obbligare all’uso di frasi formate da una sola, massimo due proposizioni.
fatto ben più grave, rende altrettanto difficile la sequenzializzazione del pensiero e della sua espressione, che è uno dei pilastri fondamentali della scienza come conoscenza.

La scomparsa del bit (la più grave di tutte), cioè della capacità di percepire la complessità di un oggetto digitale apparentemente semplice e di uso quotidiano come uno smartphone od un tablet, apre la strada ad un uso “magico” ed inconsapevole delle tecnologie, rendendo chi la usa simile ad un bruto.

Queste tre “scomparse”, con pesi molto diversi tra loro, sono tre passi verso l’ignoranza dovuti a cambiamenti nel modo di comunicare ed in quello di conoscere.
I fossili viventi che ancora possiedono queste capacità se ne accorgono facilmente, mentre chi non le ha mai praticate, e quindi non le ha mai possedute, non ne percepisce minimamente la mancanza.

E torniamo all’evoluzione; Cassandra, da fossile vivente quale appunto è, percepisce queste ed altre perdite nelle persone più giovani tra cui vive e nella comunicazione in generale.
E’ però evidente che le stesse persone hanno acquisito capacità che lei non ha; un’abilità estrema di multitasking mentale, la capacità di trasmettere significato tramite mezzi non testuali e non verbali, quali le immagini o le icone.

Ma sono, queste od altre che sfuggono completamente a Cassandra, le capacità che rendono positivo il bilancio netto tra perdite e guadagni evolutivi?
E che rendono più adatto questo “uomo nuovo” a vivere “positivamente” in un mondo dove la verità e la conoscenza vengono lentamente sostituiti dalla popolarità e dalla rappresentazione?

Questi sono sicuramente “pensieri dei vecchi”, che pongono domande preoccupanti e veicolano pessimismo.
Tuttavia i vecchi, per gran parte della storia dell’umanità, sono stati considerati saggi ed utili; erano un veicolo indispensabile per la trasmissione della conoscenza, e di solito avevano ragione.

Speriamo che questi vecchi siano semplicemente, e non per colpa loro, selettivamente ciechi ai cambiamenti positivi, e che da ciechi non siano indovini come Tiresia.

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Marco A. L. Calamari

Free Software Foundation member, Progetto Winston Smith, convegno e-privacy, Cassandra Crossing, ONIF, MEP mancato del PP-IT, Nabaztag @calamarim@mastodon.uno