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Come ha detto che si chiama? Lo stadio putrido?
Pupale. Lo stadio pupale.
Come le farfalle.
Sì, esatto. Questo è un bozzolo e dentro avvengono dei cambiamenti.

Mai. Mai dare da mangiare a creature misteriose dopo la mezzanotte. Magari cucinarle, ecco.

Mai. Mai dare da mangiare a creature misteriose dopo la mezzanotte. Meglio cucinarle. (Immagine da “Gremlins” 1984 – Warner Bros)

Molti giOvani della mia generazione avranno incontrato per la prima volta il termine “stadio pupale” durante questo dialogo tratto da “Gremlins”, fantastico film del 1984 diretto da Joe Dante, scritto da Chris Columbus e prodotto da Steven Spielberg (una trimurti che ha anticipato di un anno quella de “I Goonies”, in quel caso la regia era di Richard Donner). Fine del momento cinema.  

Se in tutti giorni dell’anno la parola PUPA può farvi venire in mente cose belle (trucchi e donnine carine) ad Halloween PUPA significa una sola cosa: INSETTO SCHIFOSO! Senza tediarci tanto con spiegazioni, quello pupale è uno dei quattro, il penultimo, stadi di sviluppo degli insetti: embrione, larva, pupa, insetto schifoso. Giusto per capirci: nelle farfalle quella che chiamiamo crisalide è la pupa.

Un mesetto fa mi aggiravo curiosa (e senza capire molto) dentro a un negozietto di alimentari coreani e cosa ho trovato? Una scatoletta di pupe dei bachi da seta, o BEONDEGI, in coreano.

A giudicare dall'immagine sulla confezione, le pupe sono ottime con insalata e pomodori.

A giudicare dall’immagine sulla confezione, le pupe sono ottime con insalata e pomodori.

Agitando la confezione si sente che le pupe sono conservate in un liquido.

Agitando la confezione si sente che le pupe sono conservate nel liquido, un po’ come il mais, sì.

 A quanto pare in Corea sono uno snack prelibato, uno street food. Ricche di proteine, le pupe di seta non vanno mangiate crude, ma cotte al vapore, bollite o fatte a caldarrosta come le castagne, siore e siori e infine poi magari condite (con salsa di soia e zucchero).

Acquistando la scatoletta di INSETTI MORTI ho chiesto al commesso alla cassa come avrei potuto mangiare queste “deliziose pupette”, ma credo che ne sapesse meno di me: mi ha risposto che potevo mangiarle così com’erano, invece online ho trovato una RICETTINA per marinarle con salsa di soia, salsa piccante, aglio e olio di sesamo e poi tostarle in forno.

Beh, cari, a me questa cosa suscita un po’ di ripugnanza: magari mi sto perdendo l’occasione di mangiare il cibo degli dei, ma questa scatoletta io non la apro. NO. IO.NON.LA.APRO. E se poi ne trovo dentro una col ciuffo bianco?

O LA APRO? LO FACCIO IN NOME DELLA SCIENZA? DELLO SPETTACOLO?

Allora, dunque,  non vi lascio con un punto di domanda miei cari nipotini vampiretti: vi lascio qui a rimirare il contenuto della scatoletta. Io intanto vado a cuocere le pupette in padella, così stasera, quando i bambini verranno a bussare alla mia porta per chiedere le caramelle… BWAHAHAHAHAHAHAHAHA (risata satanica ad libitum sfumando).

[SPOILER: Il post è finito più sotto ci sono le immagini delle pupe nella scatola:se non volete guardarle chiudete la pagina ORA!!!]

Ecco le pupe scolate. CHE CI FACCIAMO UNA CARBONARINA?

Ecco le pupe scolate. CHE CI FACCIAMO UNA CARBONARINA?

Eccole le pupe nel loro liquido. Sono proprio insettose e rivoltanti, ottime per Halloween!

Eccole le pupe nel loro liquido. Sono proprio insettose e rivoltanti, ottime per Halloween!