La caduta di metà delle accuse ha entusiasmato gli imputati ma non ha scosso la Ifpi, che chiede ancora 10 milioni di dollari.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-02-2009]
Dopo l'ammissione da parte del pubblico ministero di non conoscere perfettamente il funzionamento del protocollo BitTorrent e la caduta di metà delle accuse, gli amministratori di The Pirate Bay sono piuttosto ottimisti: Peter Sunde, addirittura, decide di sbilanciarsi parlando di una "vittoria epica".
Nel terzo giorno del processo, la difesa ha chiesto il proscioglimento vista la riduzione dei capi d'imputazione. Gli avvocati hanno sostenuto che caricare un file torrent non significa renderlo disponibile automaticamente: prima gli utenti devono fare il seeding.
The Pirate Bay, inoltre, non si ritiene responsabile della condivisione del materiale coperto da copyright, sia in quanto convinta di fornire un servizio paragonabile a quello di Google - come già affermato - sia in quanto sono gli utenti a possedere i contenuti proibiti sui loro Pc: a costoro andrebbe chiesto il corposo risarcimento.
La Baia - ha sostenuto l'avvocato in chiusura di giornata - si limita a fornire informazioni; in base alla direttiva EU 2000/31/EG, chi fornisce informazioni non ne è responsabile. Pertanto i suoi gestori non possono essere accusati di aver collaborato alla diffusione di materiale coperto dal diritto d'autore.
Ora non resta che attendere gli sviluppi del quarto giorno.
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