Wizzgo, una start-up francese che registrava e distribuiva sul web i programmi televisivi, è stata condannata per contraffazione e dovrà pagare quasi 500 mila euro oltre al danno. Misura protezionistica o anche censoria su eventuali contenuti "scomodi"?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-12-2008]
Un procedimento legale che diventa illegale dalla sera alla mattina; così ha sentenziato la Corte d'Appello di Parigi decidendo sul ricorso di TF1 e NT1 per le registrazioni online dei programmi irradiati dalla televisione nell'ambito delle catene W9 e M6, di proprità della multinazionale AB Groupe.
Gli antefatti sono più o meno noti, ma sono parecchio sorprendenti le conclusioni a cui sono pervenuti i giudici d'oltralpe. Circa sei mesi addietro Jérome Taillé-Rousseau, vecchia volpe di France Televisions, aveva lanciato Wizzgo, un servizio innovativo consistente nella registrazione di tutti i programmi televisivi permettendone poi agli utenti la visione ulteriore sul Pc o sul televisore di casa; né più né meno, insomma, di quando fa normalmente un qualsiasi telespettatore che non sia in grado di assistere a una trasmissione in diretta o che voglia comunque rivedersela con calma in un secondo tempo.
A dire il vero, un piccolo dubbio restava in sospeso e cioè non tanto sul "se" ma sul "quanto" avrebbe richiesto la "Commissione d'Albis", incaricata di fissare i compensi relativi ai supporti digitali; ma sul buon diritto alla registrazione, il patron di Wizzgo non aveva dubbi, confortato anche da opportuni pareri legali.
A fronte di tale piratesca impudenza, la pena inflitta è stata di "soli" 480.000 euro, a cui si dovrà aggiungere la valutazione del danno subito dalle emittenti, che ancora non si conosce nel suo esatto ammontare: forse perché le querelanti sono rimaste spiazzate dalla velocità con la quale i giudici hanno enesso la sentenza.
Già all'indomani della pubblicazione del provvedimanto, Wizzgo ha sospeso il servizio; anche perché la pena inflitta - oltre a proibire di "copiare, riprodurre, comunicare e mettere a disposizione del pubblico i programmi oggetto di querela" - prevede, come accessorio, "un'ulteriore multa di 10.000 euro per "ogni infrazione commessa" nonché l'obbligo di "comunicare entro quindici giorni al TGI parigino la lista dei programmi copiati" per valutare l'ammontare del risarcimento.
Questo nonostante (o forse proprio a causa di ciò?) la petizione sul proprio sito lanciata da Wizzgo una settimana prima della sentenza e nonostante la promessa che "non sarebbe stato messo in forse un servizio in grado di rispondere ai desideri di centinaia di migliaia di utenti, che desiderano di poter disporre di contenuti audiovisivi in modo differito e di qualsiasi medium tecnologico".
Un ulteriore comunicato dei responsabili del sito chiarisce ulteriormente i termini della questione, almeno dal punto di vista di Wizzgo. "L'ammontare della condanna inflitta rivela che oltre a un'affermazione di principio tendente ad
Nell'annunciare la chiusura, il management si toglie tuttavia qualche sassolino dalle scarpe, criticando "l'inerzia e l'ipocrisia dei maggiori responsabili del settore audiovisivo, rimasti muti e indifferenti alle sue proposte di pagamento di royalty agli aventi diritto, che a parole si augurano la creazione di nuovi sbocchi commerciali nella legalità mentre nei fatti bloccano qualsiasi iniziativa volta all'innovazione nel settore da essi controllato".
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