Apple aveva minacciato la chiusura del più famoso negozio di musica online se fossero aumentate le tasse sul diritto d'autore. Ma non c'è pericolo, le royalty non aumenteranno.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-10-2008]
La Copyright Royalty Board, commissione americana che si occupa di stabilire le royalty sui Cd e sulla musica digitale, ha deciso che non ci saranno aumenti per le tasse sul diritto d'autore: resteranno a 9,1 centesimi di dollaro.
La decisione della Board statunitense riguarda anche chi, in Italia, è un fedele cliente dell'iTunes Store di Apple e che ora può tirare un sospiro di sollievo: Apple si era detta pronta a chiuderlo, se ci fossero stati aumenti.
Attualmente, del compenso corrisposto comprando una traccia musicale, il 70 per cento finisce nelle casse delle case discografiche, che poi a loro volta compenseranno l'artista.
Ecco perché, con una protesta davvero decisa, l'azienda di Cupertino aveva minacciato di chiudere iTunes se le tasse fossero salite: non avrebbe guadagnato praticamente più niente, a meno di non aumentare il prezzo dei brani oltre i 99 centesimi.
Le case discografiche non sono certo dispiaciute della decisione presa dalla commissione, che per i prossimi cinque anni ha bloccato il compenso degli autori. Ogni eventuale aumento dei prezzi, dunque, andrà a loro esclusivo vantaggio.
Tutto sommato, anche gli artisti riconoscono che non è andata troppo male: qualora i discografici decidessero di dare il via a qualche campagna riproponendo vecchi brani o registrazioni di concerti a prezzo ribassato, i loro introiti non verrebbero toccati, essendo stati congelati dalla Crb.
Anche Apple, chiaramente, è soddisfatta e può così continuare a vendere musica via Internet, un settore di cui detiene l'85 per cento: solo quest'anno ha già venduto 2,4 miliardi di tracce.
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