In questi giorni si accavallano sempre di più le voci secondo cui Tronchetti Provera e il nuovo management di Telecom Italia sarebbe pronto a cedere Seat - Pagine Gialle, perchè ritenuta non strategica.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-08-2001]
Non sarebbe la prima volta che Seat viene e va da Telecom Italia. La società delle Pagine Gialle, generosa fornitrice (prima di Tangentopoli) di pubblicità ben pagata a giornali di partito e raccomandati dei partiti, era stata poi incoroporata nella Stet, la finanziaria Iri che controllava Telecom Italia prima della privatizzazione. Nel '93, quando lo Stato aveva bisogno estremo di soldi, scorporò Seat e la vendette, per poco, a una cordata di editori privati.
Poi Colaninno, patron di Telecom Italia, nel 2000 comprese che il mondo della new economy stava andando verso una sempre più forte integrazione fra imprese editoriali e della pubblicità e imprese di telefonia e Internet (come dimostrava il caso Aol - Time Warner negli Usa) e si riprese il controllo di Seat: Colaninno, pagandola a caro prezzo, fuse Seat con Tin.it, la divisione Internet di Telecom Italia.
A questo punto Pelliccioli, il dinamico manager di Seat, decise di allargarsi: comprò a prezzi di svendita Telemontecarlo da Cecchi Gori, compreso il suo ricchissimo magazzino di film e news, vera miniera di contenuti per il Web. Questo ha provocato le ire di Silvio Berlusconi, nel ruolo di proprietario di Mediaset: Tmc-Seat-Tin.it significava concorrenza alle televisioni di Mediaset, ma contemporaneamente anche alle Pagine Utili e al portale Jumpy.
Quale è il futuro degli elenchi? L'Autority delle Comunicazioni nei prossimi giorni fisserà le regole per il nuovo "Elenco Ufficiale degli Abbonati al Telefono", che partirà dal 2003: dovrà riportare anche gli abbonati di gestori alternativi a Telecom (si prevede che circa nove milioni di abbonati lasceranno Telecom Italia); inoltre potrà riportare anche i numeri di telefono mobile e gli indirizzi e-mail di chi vorrà che vengano inseriti accanto al numero telefonico fisso e all'indirizzo di casa.
Si parla di circa 26 milioni di abbonati al telefono fisso; la stessa cifra sono gli abbonati a Tim, 13 milioni di abbonati a Omnitel, 6 milioni di abbonati a Wind, e oltre 1 milione gli abbonati a Blu. E' un mercato immenso, pur tenendo conto dell'incidenza (forse il 30%) dei doppioni delle carte Sim, che complica le cose.
Non è pensabile che Seat, una azienda leader in questo campo, non sia strategica per una grande azienda di telecomunicazioni come Telecom Italia: sarebbe quindi insensata una separazione di Telecom Italia da quello che è anche il suo braccio Web, cioè Virgilio-Tin.it. La stessa operazione di La7 non va valutata secondo logiche politiche, ma se è funzionale o meno alle necessità del Web, in fatto di contenuti e di convergenza fra Tv e telecomunicazioni.
Su questo terreno verificheremo, concretamente, quanto può durare il buon rapporto Tronchetti Provera e Belusconi; scopriremo se vi sarà alleanza fra Telecom-Seat-La7 da una parte e Mediaset-Pagine Utili-Mondadori dall'altra, o se assisteremo nuovamente a competizione e concorrenza.
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