Anche l'Italia in gara per la Luna

Il concorso promosso da Google per inviare un robot sulla luna ha richiamato l'attenzione di 10 team, di cui uno italiano.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-02-2008]

Uno dei concept presi in esame dal Team Italia

Venti milioni di dollari per il primo premio sono una cifra piuttosto interessante, nonostante la spesa per ottenerli si annunci comunque spaventosa. Se a ciò si aggiungono la fama e la sfida in sé, ecco spiegato come il numero di concorrenti per il Lunar X Prize promosso da Google, e di cui avevamo parlato qualche mese fa, sia ora salito a 10.

Dire in che cosa consista il concorso è piuttosto semplice: inviare un robot sulla luna, fargli mandare un segnale alla Terra, far sì che compia un tragitto di 500 metri e fargli mandare un ulteriore segnale. E vincere il premio, naturalmente.

Secondo Sergey Brin, uno dei fondatori di Google, "l'idea che possiamo incentivare il ritorno alla luna e forse farlo più in fretta di alcuni piani nazionali mi sta davvero entusiasmando".

La passione di Brin è dunque condivisa da altri dieci team, tra cui uno italiano: si tratta del Team Italia, guidato dalla professoressa Amalia Ercoli Finzi del Politecnico di Milano. Il gruppo nasce da una collaborazione tra più università: il Politecnico di Milano, ovviamente, l'Università La Sapienza di Roma e l'Università Federivo II di Napoli. A queste si aggiunge il supporto da parte di Thales Alenia Space Spa, di Torino, e di Carlo Gavazzi Space SpA, di Milano.

I criteri che guidano il progetto italiano, si legge sulla pagina di presentazione, sono l'affidabilità e il costo contenuto. L'architettura del robot è ancora in fase di definizione: non è ancora stato deciso se sia meglio un singolo rover o una "colonia di più robot, leggeri e mobili".

Al Politecnico di Milano è comunque già in sperimentazione un prototipo di cui è stato realizzato anche un video.

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